Chiodi potatore di sedi culturali
L’Aquila – (di Pietro Di Stefano, assessore alla ricostruzione) – È agghiacciante che Gianni Chiodi, governatore della Regione Abruzzo, si permetta di sconfinare oltre il suo territorio di competenza e chieda la chiusura di ben tre atenei italiani, accusandoli di essere coacervo di baronie e favoritismi. Chiudere un luogo di cultura senza pensare, semmai ce ne fosse bisogno, ad una sua rifondazione e recupero, è un delitto del quale Chiodi si macchia con la facilità propria solo ai più grigi burocrati.
Chiodi chiude (e l’allitterazione ben si attaglia alla politica del personaggio) così alla cultura, al lavoro, al progresso, mascherando con ipotetici risparmi da contabile di provincia le reali motivazioni, del tutto elettorali, del suo sconsiderato agire. L’Aquila, per mano di Chiodi, ha già subito l’amputazione dell’Accademia dell’Immagine, unica scuola di cinema della Regione Abruzzo e, dal 2009, anno del terremoto, ad oggi, ha rischiato di veder spostati tutti gli uffici pubblici in altri capoluoghi di provincia e subìto l’umiliazione di veder chiudere un reparto strategico del nosocomio cittadino.
Un continuo saccheggio che si riservava in tempi di guerra alle città sconfitte e che nulla ha a che vedere con una realtà in ricostruzione. In questi quattro anni, nei quali per due è stato persino Commissario per la Ricostruzione, il presidente non ha brillato di certo in dinamismo normativo ma, anzi, più volte si è distinto per decisioni pilatesche. Tra le motivazioni addotte alla chiusura dei tre atenei, Chiodi adduce anche quella del posizionamento, tra gli ultimi a livello nazionale della classifica ANVUR; ma se egli dovesse usare lo stesso metro di giudizio per se stesso, avrebbe dovuto da tempo rassegnare le dimissioni, godendo del più basso gradimento, in analoghe indagini, accordato dai cittadini ai presidenti di Regione.
Bene ha fatto dunque Michele Emiliano, Sindaco di Bari, una delle tre città colpite da Chiodi, a sfidarlo sui risultati della ricostruzione del proprio capoluogo di Regione. Emiliano si è detto disposto a lottare per l’Aquila a fianco dell’Abruzzo migliore, dell’Abruzzo che costruisce, non di quello che rade al suolo sinergie delle quali tutti abbiamo bisogno.
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