Santuario Ienca, libro Monica Pelliccione


L’Aquila – Innalzare le bellezze natualistico-architettoniche del territorio aquilano a mèta turistica. Prende spunto da qui, dall’amore viscerale per la sua terra, il libro “San Pietro della Jenca. Il Santuario di Giovanni Paolo II sul Gran Sasso d’Italia”, scritto dalla giornalista aquilana, Monica Pelliccione, foto, che verrà presentato il 26 agosto, alle 18, al palazzetto dei Nobili, all’Aquila, nell’ambito della Perdonanza Celestiniana.
“Un testo”, afferma l’autrice, Monica Pelliccione “che ripercorre, tra testimonianze inedite e una raccolta di narrazioni popolari, le innumerevoli tappe di Giovanni Paolo II sulle montagne abruzzesi, il Gran Sasso in particolare. Incastonata tra i monti si erge la piccola chiesetta di San Pietro della Jenca, fulcro religioso del vecchio villaggio di pastori, scoperta quasi per caso da Karol Wojtyla in una delle sue escursioni montane, che tanto ha colpito l’animo del Santo Padre. Il ricordo della Polonia, così vivo guardando i monti abruzzesi, il raccoglimento religioso, l’elevazione naturale dello spirito, il clima mistico e quasi surreale, hanno fatto di San Pietro della Jenca uno dei luoghi più cari al Papa polacco, che entro l’anno diventerà Santo”. Nel libro si narra la storia dell’incontro tra Giovanni Paolo II e la gente del lposto, delle lunghe passeggiate tra i sentieri e di quella piccola chiesa in pietra, il primo Santuario al mondo dedicato a Wojtyla. “Questo volume, che l’autrice ha composto intingendo ogni parola nell’attaccamento che tutti noi manifestiamo, ora più che mai, verso i simboli sacri della nostra città”, dichiara Lelio De Santis, assessore al turismo del comune dell’Aquila, “avvalora ancora di più l’importanza di innalzare le nostre bellezze a meta turistica. Di creare itinerari per quei pellegrini che si muovono sulla spinta di bisogni che vanno ben oltre il semplice spostamento da una parte all’altra. Un movimento generato da motivazioni riconducibili a esigenze esistenziali, proprie del turismo religioso e culturale legato al bisogno di ritrovare le proprie radici, il contatto diretto con se stessi, l’ambiente e i territori ospitanti. Valorizzare e creare le condizioni che possono favorire lo sviluppo sono obiettivi a cui tendono i nostri interventi”, prosegue De Santis, “ abbiamo creato alleanze con i territori affini che hanno punti di contatto con la nostra storia. Il filo che lega L’Aquila e Versavia è ora Papa Wojtyla così come San Pietro Celestino allarga i nostri confini fino in Puglia, in Francia, a Lione, in ogni dove il Santo ha lasciato tracce della sua presenza”. Il libro è edito dalla One Group. “Questa pubblicazione”, afferma Francesca Pompa, presidente della One Group, “esalta il valore degli interventi partecipati, volti al bene collettivo. Vuole mettere in comune, proprio secondo l’etimo del termine comunicare, un patrimonio che va condiviso per essere fruito, apprezzato, goduto, amato. L’imperativo è guardare con urgenza alle enormi potenzialità di un settore dove godiamo di un patrimonio concorrenziale imbattibile: le nostre montagne, i parchi, le aree protette, le città, i borghi, la gastronomia, le tradizioni, la storia, i luoghi di culto e cultura. Richezze che sono da intendere come volano di un’ imprenditoria pubblica e privata incentrata sull’incrocio tra turismo e promozione culturale”.


20 Agosto 2013

Categoria : Cultura
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.