Muore nell’auto in un burrone
Crognaleto – UN VECCHIO PARAPETTO IN CEMENTO NON HA FERMATO L’AUTO CHE SBANDAVA – Un imprenditore artigianale di Teramo, di 69 anni, è morto in fondo ad un burrone, nelle acque di un torrente, lungo una strada provinciale presso Crognaleto. Il corpo è stato individuato grazie al segnale, sempre più debole, emesso dal telefono cellulare, e recuperato. Se non si fosse captato quel segnale, il corpo sarebbe rimasto nascosto in fondo al precipizio (profondo un centinaio di metri) chi sa per quanto tempo. L’incidente non ha spiegazioni: probabilmente il guidatore ha sbagliato manovra nell’imboccare una curva, e il guard rail non lo ha salvato. Non poteva salvarlo: è infatti un “parapetto” di cemento come non se ne vedono ormai più da anni. Lungo le provinciali del Teramano, invece, ce ne sono ancora. Evidentemente alle strade, pur difficili, non si è pensato molto negli ultimi decenni. Sì, decenni, non anni.
Molti sono convinti che se la tortuosa strada avesse avuto dei guard rail moderni in acciaio – quindi elastici e resisenti almeno rispetto a veicoli non molto pesanti come le auto – l’uomo che non è tornato a casa non sarebbe morto.
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