Dove è finita l’area faunistica del Vasto? Dopo gli annunci, l’hanno dimenticata?
L’Aquila – SVILUPPO DEL GRAN SASSO A DUE VELOCITA’ ? – La notizia è buona e recente. Nei giorni scorsi a Isola del Gran Sasso il sindaco Alfredo Di Varano (come abbiamo riferito anche noi) e il presidente del Parco del Gran Sasso, Arturo Diaconale, foto, insieme con altre autorità e dirigenti del Parco, hanno nuovamente parlato con concretezza di un progetto accattivante: recupero del territorio di Casale San Nicola e zone limitrofe, riqualificazione dell’area dell’ex villaggio Cogefar, aree per l’osservazione degli animali e per le soste, percorsi guidati e panoramici, spazi museali, aree di gioco e ristoro. Una rinascita del versante teramano del Parco, particolarmente panoramica e ricca anche di varietà floreali.
Tutto andrebbe benissimo, se la notizia non suscitasse qualche perplessità . E suggerisse qualche domanda.
Il presidente Diagonale ha annunciato in via ufficiale (e più volte, anche in manifestazioni a L’Aquila con l’ex sindaco di Roma Alemanno) che nella zona del Vasto, nel versante aquilano (dove si trova, tra l’altro, il santuario Giovanni Paolo II alla Jenca): il bioparco di Roma (lo zoo) stava progettando d’accordo con il Parco nazionale la più grande area faunistica d’Europa, 70 ettari dove ospitare animali, percorsi e attrezzature turistiche.
E’ lecito chiedersi ora se quello annunciato a Isola è un doppione o un investimento differente.Oppure addirittura una decisione a favore di un versante del Gran Sasso e a danno dell’altro. Perché il progetto nel versante teramano va avanti e di quello nell’Aquilano non si parla più? Merito forse di autorevoli politici teramani, e demerito del Comune dell’Aquila che pare non interessato?
E’ auspicabile che vi siano delle spiegazioni, che sicuramente il presidente Diaconale fornirà chiarendo la situazione. Sarebbe molto bello e utile per il Gran Sasso che ambedue i versanti venissero valorizzati e promossi con illuminate e ben programmate iniziative costruite sui valori ambientali e naturali. Ma sarebbe assolutamente inaccettabile che si procedesse alla valorizzazione di un solo versante. Magari perchè “illuminato” da autorevoli benedizioni politiche di alto rango.
Aspettare interventi e risposte dalle autorità aquilane è pura illusione, specie quando si parla di Gran Sasso. Ma da Diaconale magari sarebbero auspicabili. Siamo qui per ospitarle. O, altrimenti, dovremmo pensare che c’è sotto qualcosa di inquietante? O che il progetto del Vasto è uno scottante tabù, del quale parlare solo al chiuso e ben lontano da orecchie indiscrete?
Non c'è ancora nessun commento.