“Elezioni, Chiodi fissi la data”
Roseto – Scrive Pio Rapagnà, Movimento Città per Vivere: “Il Consiglio Regionale, nella seduta del 26 marzo 2013 ha approvato la “nuova” Legge Elettorale nella quale desta grande “indignazione” l’elevatissimo numero di firme richieste per la presentazione delle quattro liste circoscrizionali provinciali le quali devono essere accompagnate da non meno di 1.500 e da non più di 2.000 elettori iscritti nelle liste elettorali dei comuni di ciascuna delle quattro Province, per un totale di non meno di 6.000 e di non più di 8.000 firme debitamente “autenticate e certificate”. Ma ciò che è “veramente scandaloso” è che gli attuali Consiglieri e Gruppi Consiliari hanno stabilito, per legge, che la sottoscrizione non è richiesta per le liste che, al momento della indizione delle elezioni regionali, sono espressione di gruppi presenti nel Consiglio regionale o nel Parlamento nazionale: per questo nessuno degli attuali Gruppi costituitisi nel Consiglio regionale dell’Abruzzo, e quelli che si costituiranno un minuto prima della indizione delle prossime elezioni, saranno tenuti alla raccolta delle firme, che invece dovranno essere raccolte “solo” da quei movimenti e liste civiche che attualmente non sono presenti nel consesso regionale.
Pertanto, sorge un problema di grande rilevanza istituzionale e democratica: perchè il Presidente Chiodi ancora non stabilisce la data delle elezioni? Eppure lo Statuto gli consente di scegliere una data compresa tra un mese prima e tre mesi dopo la scadenza “naturale” della legislatura!
Di mezzo c’è il “procedimento elettorale” secondo il quale, ai fini della accettazione delle liste “sono valide” soltanto quelle firme raccolte, autenticate e certificate “entro i 180 giorni” precedenti alla data di svolgimento delle elezioni: e ciò è un “diritto” che il Presidente Chiodi non può non rendere effettuale.
Egli, pertanto, ha il dovere di stabilire la data del voto non oltre il 180° giorno precedente, e non ha titolo per “presupporre” come possibile lo “spostamento in avanti” della data stessa, anche per abbinamento con altre e diverse elezioni successive.
Se il Presidente Chiodi, pur potendolo e dovendolo fare, non ha “anticipato” di un mese lo svolgimento delle elezioni, avrà avuto i suoi buoni motivi che però dovrà spiegare agli elettori abruzzesi e alla Corte dei Conti.
Ma se il Presidente Chiodi intendesse andare oltre i tre mesi successivi alla scadenza della legislatura previsti dallo Statuto, sappia che questo non gli è consentito dalla Legge, poiché, se così facesse si renderebbe responsabile della “invalidazione” di tutte quelle firme che non “risulteranno” raccolte entro i previsti 180 giorni prima del voto.
Ecco perchè per il Presidente Chiodi i conti sono presto fatti: egli, per garantire i tempi necessari per l’avvio di un corretto “procedimento elettorale”, avrebbe dovuto già stabilire la data delle elezioni, e, non avendolo fatto, deve farlo al più presto e, in ogni caso, con un congruo anticipo rispetto al 16 settembre prossimo, essendo egli “obbligato dallo Statuto” a scegliere come data massima quella del 16 marzo 2014.
In questo modo la raccolta delle firme potrà essere avviata a partire dal 16 settembre prossimo, e questa data non potrà più essere cambiata o spostata in avanti, poiché, se si votasse, per esempio, il 25 maggio 2014, tutte le firme raccolte dal 16 settembre al 25 novembre, sebbene regolarmente autenticate e certificate, sarebbero dichiarate “non valide”, e la lista sottoscritta dagli elettori verrebbe “esclusa” dalle elezioni regionali, con tutte le gravi conseguenze del caso.
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