Una mensa e una battaglia umana


La retorica è sgradevole sempre, lo è di più a Ferragosto quando la gente, diciamo la verità, non ne vuol sapere di guai e problemi. Anche la gente investita da grandi responsabilità politiche. Non è retorica ricordare in questo giorno (che nasconde povertà e solitudine ogni anno di più) che nel Ferragosto abruzzese vanno ricordati due luoghi e alcune persone. Il luogo più doloroso è il carcere di Castrogno a Teramo, in cui sono accalcati disumanamente il doppio dei detenuti che potrebbe ospitare, quasi metà dei quali in attesa di giudizio. Poco o nulla è cambiato dai tempi del famoso film con Sordi “Detenuto in attesa di giudizio”. O forse è cambiato ma solo in peggio. Vanno elogiati i radicali e quei pochi politici che con loro combattono (da anni, senza grandi risultati perchè siamo sostanzialmente un paese di cialtroni) per i diritti dei detenuti, per una società meno crudele e disumana. Battaglia ancora lunga e spesso disperata.
L’altro luogo è la mensa di Celestino a L’Aquila, che oggi 15 agosto dà una mano ad un sacco di gente, con coraggiosa tenacia. Davvero brave persone, oggi sempre più travolte da un bisogno straziante che cresce ogni giorno.
Senza retorica, il Ferragosto utile sono loro e gente come loro. Il resto è melmosa ripetitività di luoghi comuni.



15 Agosto 2013

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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