I radicali su referendum e carceri
Teramo – (Foto: Chiavaroli e Pannella) – I radicali, con Marco Pannella, accanto a politici di altri partiti che appoggiano le giuste Battaglie pannelliane, sono oggi (come è tradizione) dentro e fuori delle carceri. In mattinata si sono visti il consigliere Chiavaroli e altri esponenti del PdL e del PD. I radicali dedicano la loro attenzione umana, sociale e politica in particolare al carcere di Castrogno, che contiene quasi il doppio dei detenuti che potrebbe contenere, spesso in situazioni e condizioni che non è esagerato definire disumane. Nei giorni scorsi, è emerso anche il problema degli arrivi di droga, a causa di sistemi di controllo che, evidentemente, non sono efficaci, specie sulla posta e sui pacchi.
I radicali (ma anche altri politici) chiedono con l’occasione firme per i loro 12 referendum a sostegno di civiltà , giustizia e legalità , in un paese, ha detto Chiavaroli, in cui in sostanza dentro restano solo i poveracci, mentre molti ricchi che dovrebbero stare in cella sono altrove. Anche molto comodamente. L’Italia è il solito paese a mezza democrazia e a mezza (o forse meno) civiltà . Basti pensare ad una giustizia lentissima e inefficace, come è dimostrato dalla presenza in carcere di un 50% di persone in attesa di giudizio, parecchie delle quali – Pannella ha detto il 40% – risultano poi innocenti. Se le pene fossero diverse, se la giustizia fosse più veloce e snella, molti non subirebbero afflizioni inutili e immeritate, e nelle carceri ci sarebbe meno affollamento. Ma solo solo alcuni dei problemi, per attenuare i quali i radicali chiedono firme per i loro referendum. Tenaci, pazienti, pacifici, presenti dove serve da anni. E senza un adeguato consenso popolare, il che dimostra tristemente che gli italiani spesso meritano… i politici che scelgono.
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