Toh, piove! Oh, è tutto allagato


L’Aquila – Riferendosi alla notizia di cronaca sul nubifragio di oggi a L’Aquila, Scrive Franco Taccia: “Sicuramente non cambierà nulla neppure adesso, figuriamoci, però almeno la possibilità di ripetere che a L’Aquila, dove ci si riempie la bocca (e limitiamoci alla bocca….) con proclami e progetti faraonici, dove c’è chi si strappa le vesti perchè il sindaco emette un’ordinanza per salvaguardare l’incolumità della gente, dove si piazza dovunque tutto ciò che viene in mente a chiunque fregandosene del contesto, a L’Aquila dicevo, ogni volta che il buon Dio manda giù la pioggia, succede che mezza città si allaghi.
Lasciamo perdere il cavalcavia a Pile che fa ormai parte della storia della città non perchè sia bello ma perchè è sempre invaso da mezzo metro d’acqua e parliamo ad esempio di via della Polveriera.
Oggi pomeriggio, come tutti i pomeriggi o le sere o le albe in cui piove è tornata ad essere simile ai torrenti nella giungla birmana nella stagione delle piogge.
Dall’altezza della De Amicis fino all’imbocco della S.S. 17 un fiume d’acqua, con la sede stradale invasa da pietrisco e sassi grossi come una noce di cocco. Colpa della pioggia? Non diciamo str…… perchè a fianco della sede stradale invece di una banchina c’è da sempre una sorta di torrente carsico, sia a destra che a sinistra, che aumenta di profondità ogni giorno, determinando la fuoriuscita di centinaia di pietre e grossi quantitativi di ghiaia. In fondo alla strada poi, da sempre, le grate che dovrebbero far defluire l’acqua si intasano con il pietrisco. Aggiungiamo che sul tratto finale di via della Polveriera sbocca una strada, via Piemonte, al culmine della quale qualche anno fa venne realizzato uno dei capolavori del progetto case. Bene, gli scienziati che hanno predisposto l’insediamento non si sono accorti che i tombini sono posizionati in contropendenza (per i non esperti significa che quando casca l’acqua dal cielo, invece di finire nel tombino ci gira intorno. Non è finita perchè nei pressi c’è un terreno privato, da l’idea di un cantiere in disuso, dal quale scende un fiume d’acqua, non si sa se di provenienza propria o di passaggio, ma tant’è. E per completare il quadro, sempre nel capolavoro del progetto case, sono stati predisposti vialetti di accesso in ghiaia, in pendenza. E siccome l’acqua quando le leggi fisiche le danno una mano fa le cose in grande, oltre l’acqua stessa si porta appresso petrisco in quantità industriale.
Volevo concludere ma non posso perchè sempre sulla parte alta di questa strada, nei pressi del serbatoio dell’acqua, è in corso di realizzazione una strada che arriverà a Gignano (altro capolavoro…) Per mesi il fango prodotto dagli scavi ha intasato persino i tombini posti fuori dal passaggio dell’acqua. Adesso sono puliti perchè a brutto muso l’ho preteso dalla ditta che sta lavorando.
Chissà se dopodomani (dopo il cocomero e l’abbacchio) qualcuno (più di qualcuno) informato (anche se già avrebbe dovuto saperlo) di questa ed altre vergognose situazioni dovute solo ad incuria si guarderà allo specchio chiedendosi se, visto che alla fine del mese prende lo stipendio, non sia il caso che muova le chiappe”.


14 Agosto 2013

Categoria : Cronaca
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