Via Vicentini, ripristino del verde


L’Aquila – Scrive il movimento civico L’Aquila Che Vogliamo: “In questi giorni si sono susseguiti vari articoli di stampa relativi alla sistemazione di un piccola porzione delle mura della città, nella zona di via Roma, via Vicentini, via XX Settembre, S. Croce.
Tutto ciò avviene ad oltre quattro anni dal sisma, quattro anni di assenza di pianificazione urbanistica (il presunto piano di riqualificazione di S. Croce giace bloccato da anni), in un momento in cui parte dei lavori per viabilità ed edifici sono stati, faticosamente, già avviati secondo quanto previsto dai progetti voluti ed approvati da questa amministrazione.
Non si comprende (o si comprende benissimo) quale sia la razionalità complessiva di un’idea estemporanea di sistemazione della sola area adiacente al centro commerciale attualmente esistente, con ripristino di una porta urbica di cui fino ad oggi nessuno, soprattutto tra gli amministratori, aveva sentito la mancanza e forse neppure conosceva l’esistenza. Altrimenti non si spiega perché questa voglia di antico sia giunta proprio ora a permeare gli animi di chi, per anni, ha avuto il compito di predisporre un piano di ricostruzione. Il tutto senza un progetto di ripristino urbanistico complessivo delle aree adiacenti ed esterne alle mura e su tutto il loro perimetro.
Nell’area in questione abbiamo il Tribunale, incombente sulla cinta muraria: proprio ora ne è stato approvato l’ampliamento dal Consiglio Comunale, senza riferimenti alcuni alle mura cittadine ed alla loro valorizzazione estetica; il centro commerciale di via Vicentini con relativa spa, attaccato alle mura stesse, di cui nessuno ha parlato né ha posto problemi estetico-ambientali, il centro commerciale via Roma, sede di uffici comunali, mostro che si troverebbe esattamente addossato di fronte alla nuova fantomatica porta. Perché nuova sarà, in quanto di esistente non c’e nulla da recuperare.
Incomprensibilmente, non abbiamo letto, nei tanti articoli, di una prevista delocalizzazione di questi edifici, molti dei quali sono dei veri e propri antiestetici capannoni. Come mai? Non vorremmo che presunti interessi commerciali privati stiano prevalendo ancora una volta rispetto al ripristino della vivibilità e bellezza della città.
Se l’interesse primario è quello di rifare una città più bella si deve chiarire il concetto di bellezza ed estenderlo all’intera città, prima che vecchi e nuovi speculatori, con altri assurdi megaprogetti, possano danneggiarne maggiormente il tessuto urbano. L’esperienza della metropolitana dovrebbe insegnare qualcosa ai cittadini chiamati a pagarne le spese.
Ed ecco un ‘idea per una vera riqualificazione dell’ingresso sud della città.
Fino a non molti anni fa, prima della più recente speculazione edilizia, la zona dell’attuale via Vicentini era una vasta area verde con acque sorgive (lo ricordate? sono rintracciabili foto e disegni degli anni 70-80).
Quale migliore occasione per il ripristino del verde e l ‘allestimento di un parco urbano da collegare a quello di Piazza D’Armi, delocalizzando gli antiestetici mostri commerciali attuali, anche in vista di un futuro rientro in centro storico delle attività temporaneamente presenti?
Le attività commerciali, certamente da valorizzare, potranno svilupparsi secondo quanto fisiologico in quella zona, ovvero consentendo la riapertura di negozi e botteghe su una via Roma finalmente ristrutturata. E la vocazione commerciale e turistica, anziché affidarsi a strutture antiestetiche, si potrà finalmente esprimere con piccoli e curati locali distribuiti su una via Roma finalmente pedonalizzata.
I parcheggi potranno essere previsti, invisibili come in tutte le belle città del mondo, al di sotto del parco urbano, eliminando finalmente gli attuali antiestetici a raso a ridosso delle mura. Il tutto senza la necessità di cementificare ulteriormente con esedre o quant’altro.
Un parco verde al posto dei mostri e commercio diffuso su via pedonale, con recupero del patrimonio edilizio esistente, ecco la soluzione. Senza speculazioni”.


13 Agosto 2013

Categoria : Politica
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