Taxi driver per una volta
L’Aquila – Scrive Franco Taccia: “Il primo ministro norvegese si è “travestito” da taxi driver e messosi al volante ha passato una giornata a scorrazzare (2 erre) per Oslo un bel po’ di persone. Dapprima ignari, poi piacevolmente stupiti i “clienti” hanno approfittato
per confrontarsi su alcuni temi di interesse nazionale. Adesso al di la della mossa ad effetto, ad un mese dalle prossime elezioni, mi hanno colpito due aspetti della vicenda.
Il primo è che intorno alla vettura del premier non si vedeva l’ombra di agenti di scorta, che, se c’erano erano ben nascosti. L’altra l’atteggiamento assolutamente dignitoso della gente, senza baciamami una volta scoperto il trucco. Anzi, neppure una stretta di mano per dire a casa: “oè ragassi, questa mano ha toccato il primo ministro, venite mo qui che è ancora ben calda”.
Subito dopo ho rivisto in un flash i vari politici rampanti “di casa nostra”, malgrado molti non abbiano nulla da “rampare” anche per via del fisico (?), tutti circondati da decine e decine di body guards ( per qualcuno o qualcuna date le dimensioni, un carlino o un chiwawa sarebbero più che sufficienti) muniti di auricolari (anche nei giorni feriali, quindi escludo che ascoltino Tutto il calcio minuto per minuto), tutti palestrati, abbronzati, capello corto, completo scuro che fa tanto testimone di nozze.
A proposito di scorte.
Ma quando uno che dovrebbe stare in galera perchè è un delinquente matricolato (no, matricolato ancora no) e invece gironzola a piede libero e capelli al vento (licenza poetica) e quando si muove è tuttora circondato da decine di uomini, di “Grazia”…ma chi paga e, principalmente che compito hanno, evitare che scappi o che qualche paese straniero ce lo rapisca?
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