Ricostruzione, sarà una città diversa


L’Aquila – Nuove regole per la ricostruzione, e qualche cambiamento ritenuto necessario nella città che verrà, o meglio che tornerà ad essere anche parecchio diversa rispetto al passato. Magari con edifici più grandi o modificati al confronto con il ricordo o l’immagine che se ne conserva. Il Consiglio comunale ha approvato la delibera di recepimento della legge 106/2011 e della legge regionale 62/2012 sulla valorizzazione del patrimonio edilizio e sulla riqualificazione delle aree degradate, anche per favorire lo sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili. A favore della delibera hanno votato 21 consiglieri, mentre 6 sono stati i contrari: Enrico Perilli (Federazione della Sinistra), Antonello Bernardi (Pd), Angelo Mancini (L’Aquila Oggi-Idv), Ettore Di Cesare (Appello per L’Aquila), Vincenzo Vittorini (L’Aquila che vogliamo), Vito Colonna (L’Aquila Citta’ Aperta). Il provvedimento consiliare – spiega una nota dell’ufficio stampa dell’Ente – prevede che il Comune riconosca una premialita’ del 20% della volumetria di un edificio a destinazione d’uso residenziale, oggetto di interventi di ristrutturazione o di demolizione e ricostruzione, fermo restando il rispetto degli standard necessari per l’ampliamento.
Tale ampliamento puo’ riguardare anche la trasformazione dei locali accessori esistenti (cantine, rimesse, locali di sgombero) in superfici utili, nel rispetto delle norme igienico sanitarie. Per gli immobili non residenziali, l’ampliamento potra’ essere del 10% della superficie lorda esistente al momento dell’entrata in vigore della legge regionale 49 del 2012. Ulteriori premialita’ sono previste per interventi finalizzati alla qualificazione energetica e per bonifiche di immobili in cui e’ presente amianto. Possibili anche le delocalizzazioni delle volumetrie in altre aree di proprieta’ del territorio comunale, con la medesima destinazione urbanistica, ad esclusione delle destinazioni industriali, artigianali, agricole e per verde e servizi pubblici locali. La delocalizzazione puo’ riguardare gli interi edifici ricadenti nelle zone di ristrutturazione del capoluogo, allo scopo di riqualificare gli interventi di ricostruzione a seguito del sisma del 6 aprile 2009.
La delibera approvata dal Consiglio comunale contempla inoltre condizioni e criteri per la modifica della sagoma del fabbricato da ricostruire, per la monetizzazione e specifica le cause di esclusione dai benefici previsti dalla normativa. “Un provvedimento completo – ha dichiarato l’assessore all’Urbanistica, Piero Di Stefano – calibrato, nel rispetto delle leggi nazionale e regionale, sulle necessita’ del territorio dopo il terremoto del 6 aprile 2009. Abbiamo calato le disposizioni nel nostro contesto, che ha delle inevitabili peculiarita’, rimuovendo pertanto quelle cause che creavano problemi a tanti cittadini impegnati nella ricostruzione delle proprie abitazioni”.


12 Agosto 2013

Categoria : Cronaca
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