Saranno famosi


(di Franco Taccia) – Per passare alla storia ci passeranno sicuramente, visto che è capitato a tutti quelli che hanno lasciato una traccia indelebile del loro passaggio su questa valle di lacrime.
Solo che un conto è la traccia lasciata dai “GRANDI”, uomini e donne e spesso anche animali autori di grandi imprese o gesti eroici, e un conto è la traccia che lascia qualcun altro.
Del primo gruppo, dei “Grandi” insomma meglio non citare alcuno perchè chi è grande è grande e basta, che abbia salvato 100 persone o una soltanto, che abbia scoperto una galassia o una tomba etrusca.
Nella seconda schiera invece la classifica si potrebbe anche fare, sulla base delle cose dette, o fatte, o non fatte.
E’ comunque impossibile per il numero altissimo dei contendenti, fra i quali i così detti (sopra tutto da loro stessi) politici sarebbero la maggioranza. Su una caratteristica sono però tutti sullo stesso livello e cioè l’alta considerazione di se stessi.
Citando a caso per non far torto a nessuno come non ricordare Minzolini che probabilmente colto da un momento di amnesia
paragona l’eventuale soggiorno nelle patrie galere di Berlusconi Silvio, frodatore di lungo corso alla faccia della società civile, con la detenzione da “MARTIRE” della libertà di Nelson Mandela o di Silvio Pellico.
Anche la Gelmini andrebbe menzionata, un po per la storia di quel tunnel da Assergi fin oltre la pianura Padana e ancor più in la, ma molto per l’accorata monocorde litania “pro reo Silvio” del tutto infondata sotto il profilo giuridico ma assolutamente coinvolgente nell’allusione all’esercito dei poveri orfani (10.000.000) di tanto condottiero.
Qui due considerazioni. il ritornello a più voci contro l’impedimento a continuare a svolgere un’attività così proficua (per lui ) mi ha fatto tornare in mente le zone più calde del napoletano nelle quali se la polizia o i carabinieri provano a mettere in gabbia qualcuno scendono subito in piazza quelli che dicono che il mariuolo “tene famiglia” e in fin dei conti da lavoro a un sacco di gente. L’altra invece riguarda i presunti 10.000.000 di fedelissimi, perchè tolti quelli che prendono il pullman per le gite sociali fuori porta (aggratis, anzi a pagamento…) qualcosa mi dice che siano molti di meno.
Poi Brunetta, che visto l’insuccesso del pellegrinaggio in coppia con Schifani, al termine del quale pur avendola chiesta in modo convinto e reiterato questa benedetta “Grazia” non s’è proprio vista, ha deciso di dedicare un pensiero a Dante Alighieri (meglio indicare cognome e nome per evitare equivoci) stigmatizzando nientemeno che Benigni.
E qui possiamo chiudere in “Gloria”, visto che di “Grazia” non se ne parla, perchè ritornando all’inizio di questa mia riflessione, Benigni è uno di quelli che tutto il mondo ammira, anche più di Maradona ai bei tempi e di Messì e Balotelli adesso. Magari qualcuno ce lo invidia pure, mentre tutta la fila per ammirare Brunetta, adesso, proprio non me l’immagino, e neppure dopo temo.


11 Agosto 2013

Categoria : Senza categoria
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