Zichichi, grazie per il sapere

L’Aquila – (di G.C.) – Antonino Zichichi, fisico presidente del World Scientist Foundation, è un uomo al quale l’Italia deve molto, da oggi insignito anche con il modesto ma significativo premio della Stele della Jenca. Allo scienziato che come pochi altri sa spiegare argomenti impegnativi, l’Italia deve un’apertura alla diffusione del sapere estratto dalle torri d’avorio in cui spesso abitano i sacerdoti della scienza.
Zichichi alla fine degli anni Sessanta inventò le pagine scientifiche dei giornali, inaugurandole sul Tempo. Il sapere spiegato a tutti, illustrato per tutti, portato alla comprensione della gente. Un salto in avanti per un’Italia allora sdegnosa, ignorante ma presuntuosa. Convinto credente, il fisico siciliano si mise in testa di servire nel menu di tutti i giorni relatività, quantistica, supersimmetria, stringhe, mondo e supermondo, ma non nascondendosi dietro formule e astruserie per addetti ai lavori.
Il creatore, che per lui è ovviamente autore del mondo e dei suoi misteri, avvicinato agli uomini.
Dopo le pagine scientifiche (che oggi sono ancora su molti giornali, anzi sono diventate ottimi inserti, come Tuttoscienze sulla Stampa di Torino), Zichichi si diede a scrivere libri divulgativi: enormi successi.
Naturalmente, lo scienziato oggi premiato alla Jenca, è “anche” uno dei padri del laboratorio del Gran Sasso, e anche per questo dobbiamo essergli riconoscenti.
Pasquale Corriere e la sua associazione della Jenca, la zona in cui sorge il santuario Giovanni Paolo II, hanno – con il sindaco Cialente e l’assessor De Santis – consegnato oggi ad un commosso Zichichi la stele. Nel luogo in cui Giovanni Paolo II arrivava spesso, alla chetichella e all’improvviso, per sostare, riposare, consumare un panino, ammirare in silenzio il Gran Sasso. Magari anche pensando al santuario del sapere che dista pochi chilometri, dentro il Gran Sasso. Per il papa che riabilitò e chiese scusa a Galilei quel luogo in cui si scruta l’Universo era, forse, una strada per conoscere meglio Dio.
Altri cent’anni di articoli e libri, prof. Zichichi. Se non scriverà più sarà come se si spegnesse la luce.