Ripari, l’ordigno c’è, e il colpevole?


Ortona – (Foto: i Ripari di Giobbe in fiamme e fumo, un’immagine deprimente dell’Abruzzo “da proteggere”) – L’ordigno c’è. Chi l’ha trovato, la Forestale, non spiega come sia stato assemblato, ma si parla di congegno rudimentale, sistemato nel punto più adatto per produrre danni. Come dire che non occorre essere esperti per dare fuoco ad un ambiente naturale. E’ stato rivenuto, si è appreso oggi, un ordigno usato per dar fuoco alla vegetazione ai Ripari di Giobbe, uno dei tratti più preziosi della costa teatina che un giorno (lontano) dovrebbe diventare parco e quindi giovarsi di tutele più approfondite e meticolose. Per ora, è cenere la vasta zona bruciata nei giorni scorsi, e si sa ormai anche che è stata bruciata da piromani. Certo, ordigno trovato: ma i colpevoli? Quelli no o almeno non ancora.
Nella storia degli incendi abruzzesi (un disastro totale a partirte del 2007) non c’è un solo nome di colpevole trovato, processato davvero e condannato. C’è solo la storia delle mirabolanti operazioni antincendio, e dei costi dei danni. La regione verde d’Europa è meno verde e più rossa: rosso fuoco.


10 Agosto 2013

Categoria : Cronaca
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