Sesso e case, la città troppo ignara
Chieti – Il Sindaco Umberto Di Primio, a cui attualmente fa capo la delega delle “Politiche della Casa”, ha convocato lunedì 12 agosto 2013, alle ore 11, presso il proprio Ufficio, una riunione “a cui prenderanno parte i componenti della Commissione Mobilità sulle Case Popolari e l’Ufficio Casa del Comune, al fine di approfondire, nonché meglio comprendere, alcune situazioni concernenti la gestione degli alloggi popolari, dare impulso ad alcune attività già poste in essere e proporre nuove iniziative per una totale trasparenza nella gestione degli alloggi del Comune”.
(Ndr) – Fin qui lo scarno comunicato dal palazzo di città, che preannuncia peraltro un’iniziativa già diffusa nei giorni scorsi e a tutti apparsa quanto meno ovvia e scontata. Approfondire la storia delle assegnazioni di alloggi.
E’ meno scontato, almeno per la maggior parte dei cittadini di Chieti, che sia credibile la versione secondo la quale nessuno sapeva, nessuno vedeva, nessuno sentiva. Molti episodi, secondo l’inchiesta, sarebbero avvenuti anche all’interno del palazzo. La responsabilità di D’Agostino, se sarà confermata dai giudici, è pesante, ma vanno poste domande anche a molti altri. Anche nell’ambiente politico, così schierato a testuggine. Si sapeva tutto ciò che avveniva nella Casa Bianca ai tempi della procace e ambiziosa Monica, decisa a farsi diciamo apprezzare stando in ginocchio (non per pregare) dall’attizzato presidente Clinton, possibile che ciò che pare sia accaduto nel meno emblematico palazzo civico teatino si sia saputo solo qualche giorno fa?
Se è così, la castità in fatto di pettegolezzi a Chieti è molto più alta del campanile di San Giustino.
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