Ma che sono quelle, case?
L’Aquila – Scrive Ugo Centi: ” Ieri le ho riviste nei dintorni. Quelle case degli ultimi decenni dell’ex-campagna aquilana: né case né ville, ma le une e le altre; né case di campagna né di città ; con i garages trasformati in “magazzini agricoli” in ricordo di antiche usanze sopravvissute, ed i piani terra in “taverne” dove poi si vive davvero; sotto quel primo piano che non sai se è stile “appartamento” specultivo o qualcosa di “diversamente identico” di una tipologia da “casa popolare” anni ’70. Quante ce ne sono in giro fuori L’Aquila! Fatte con i soldi guadagnati all’estero; con i sacrifici degli anni del boom; da metal-mezzadri aiutati da donne dell’ex-industria di Stato che della cultura “femminista” avevano preso solo il lavoro, non l’autonomia! Case da affrancamento da una condizione sociale, senza averne nessun altra precisa!
Pezzi di storia recente. Non vista. Ignorata dai sociologi. Ma che dice tanto. Dice di questa cultura né, né. E se vuoi sapere della (a)ricostruzione aquilana, guarda anche là , caro osservatore fuori registro: ci sono i segni di quello che non è stato e non sarà , purtroppo”
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