Accadde oggi: “Donec ad metam”

Pescara – (di Stefano Leone) (si ringraziano per la collaborazione l’Aeronautica Militare Italiana e il 1° M.llo Mauro Bianco per le foto e le notizie storiche)
9 agosto 1918: sette velivoli SVA dell’87° Squadriglia “Serenissima” al comando del Maggiore Gabriele D’Annunzio sorvolano Vienna lanciando migliaia di manifesti tricolori che invitano gli austriaci alla resa. La storia del volo su Vienna, una delle imprese più famose della Grande Guerra, venne ideata dal poeta già nell’ottobre 1915 al ritorno da un volo su Trento, quando a margine di una fotografia aveva scritto “Donec ad metam: Vienna!” “Fino alla meta: Vienna”. Questa idea, proposta e riproposta al Comando Supremo, venne sempre considerata irrealizzabile per la distanza da percorrere, per il volo da condurre per massima parte in territorio nemico e per la scarsa autonomia dei velivoli dell’epoca. D’Annunzio continuò a perseverare in questo progetto che sembrò realizzarsi nel 1917 quando fu autorizzato a compiere un volo di prova di mille chilometri su territorio italiano, perfettamente riuscito nonostante il cattivo tempo. Ancora una volta, però, non ottenne il permesso e solo nel giugno del 1918, venne finalmente concessa l’autorizzazione. L’impresa si sarebbe dovuta compiere entro i primi dieci giorni di agosto e per l’occasione vennero preparati undici velivoli SVA (Savoia-Verduzio-Ansaldo). Dopo due tentativi non riusciti, il mattino del 9 agosto dall’aeroporto di San Pelagio, vicino Padova, la formazione riuscì a mettersi in volo verso Vienna dove giunsero solo sette velivoli in quanto quattro dovettero rinunciare a causa di avarie. La notizia del raid fece in poche ore il giro del mondo. Il Maresciallo austriaco Conrad dichiarò che il sensazionale volo di D’Annunzio costava all’Austria più di una battaglia perduta; il 4 novembre 1918, infatti, venne firmato l’armistizio di Villa Giusti che sanzionò la fine dell’Impero austro-ungarico e la vittoria dell’Italia nella Grande Guerra.