“Edilizia, azione disciplinare ignominiosa”
Pescara – Scrivono Enzo Del Vecchio, Camillo D’Angelo e Florio Corneli del PD, componenti la Commissione Urbanistica del Comune: “Tutti e dodici i dipendenti del SUE hanno ricevuto la comunicazione dalla commissione disciplinare a nominarsi un avvocato di fiducia per difendersi dall’accusa di aver “arrecato un pregiudizio all’immagine stessa dell’ente al servizio del quale prestano la loro attività lavorativa”. E’ questa l’ignominiosa accusa rivolta ai 12 farisei del settore edilizia colpevoli per aver avuto l’ardire di scrivere una lettera ai vertici dell’amministrazione per segnalare le carenze e le disfunzioni del settore dove prestano da anni la loro attività lavorativa e minacciando un esodo di massa in caso di persistente immobilismo.
Se l’azione disciplinare attivata nei loro confronti non fosse così grave e tale da non escludersi anche possibili profili di un autentica azione di mobbing né di una possibile diffamazione, ci verrebbe di cantare quella canzoncina che tutti abbiamo ascoltato in età fanciullesca: 12 (15) uomini sulla cassa del morto…!!! Purtroppo il tenore della comunicazione è lapidaria: “la violazione configura l’ipotesi di applicazione della sanzione prevista dall’art. 18, comma 1, lettera i) del vigente regolamento di disciplina dell’ente” che riguarda la “violazione dei doveri di comportamento non ricompresi specificatamente nelle lettere precedenti, da cui sia comunque derivato grave danno all’ente, agli utenti o a terzi.” la cui sanzione è: sospensione dal servizio con privazione della retribuzione da undici giorni fino ad un massimo di sei mesi. I 12 tecnici hanno accumulato decine e decine di avvisi di garanzia, decine di procedimenti penali e tutto quanto la giustizia offre a tutela dei diritti del cittadino nei confronti dell’azione della pubblica amministrazione e mai nessuno di loro è stato condannato al termine del tortuoso viatico nelle aule dei vari tribunali. I 12 tecnici hanno dovuto anticipare ed ancora anticipano cospicue somme economiche per far fronte alla loro difesa in attesa di un non sempre puntuale ristoro da parte del comune. I 12 tecnici hanno sempre affrontato questo calvario convinti della bontà del loro operato ed hanno sempre potuto dimostrare di come la loro straordinaria professionalità e neutralità nell’assumere le decisioni fosse improntata al solo e rigoroso rispetto della legge. Eppure, questi 12 tecnici, oggi sono tutti amareggiati, sconfortati, delusi ma soprattutto rassegnati ad una sicura punizione da parte della commissione disciplinare comunale che il solerte Direttore Generale, Avv. Stefano Ilari, ha prontamente allertato ritenendo i 12 farisei del settore edilizia colpevoli di aver arrecato un danno all’immagine dell’ente quando hanno richiamato i vertici dello stesso ente a conoscere ed occuparsi delle difficoltà operative che gli stessi incontrano nella quotidiana attività in un settore strategico e nevralgico del comune. Ingrati. ha immediatamente sentenziato il cerbero Direttore e senza pensarci sopra, il tempo di leggere i giornali del 19 luglio u.s. e di getto nello stesso giorno – anzi dopo poche ore –, comunicare ai 12 fomentatori di aver innalzato il patibolo sul quale immolare i reprobi che hanno attentato all’immacolata immagine del comune di Pescara. Non è noto a nessuno come il Direttore, o chi per lui, quando e come abbia accertato e quantificato il danno cagionato all’ente, agli utenti o a terzi da questi 12 sobillatori quando, invece, nessuno dei papaveri comunali sembra accorgersi, per la loro straordinaria professionalità ricevono quotidianamente attestati di stima dall’utenza per il loro coraggio e senso di responsabilità. Ed il nocchiere di questa ingloriosa barca, il suo vice e tutti i mozzi dove sono?
Qualcuno sussurra che indistinte vocine riconducibili al nocchiere ed ai suoi sherpa aleggiano nel palazzo e narrano confusi racconti sulla impossibilità di salvare il natante in preda ad oscure ed incontrollate forze medianiche. Un cattivo sortilegio sembra essersi impadronito del governo di questa città e come racconta una credenza popolare: “quando si è sull’orlo che segna la fine di un percorso / di una traversata anche l’essere più abbruttito trova la forza per una resipiscenza e scalzare il maligno. Non possiamo che augurarci, nell’interesse della città di pescara, che in tempo utile un esorcista riconsegni il buon senso a quelle menti offuscate da cattivi pensieri”.
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