TSP, sacrificio abruzzese e lavoro
Pescara – (di Stefano Leone) – Due spettacoli, due storie che si intersecano, l’una include l’altra: “L’uomo carbone”, la storia di due fratelli emigranti in Belgio per scavare il carbone e “Gente del Sud”, la storia dell’emigrazione della gente del sud. E’ questa la kermesse che attende i componenti la compagnia del Teatro Sociale Pescara per domani 8 agosto 2013. Alle 12.00, il TSP porterà in scena “L’uomo carbone” a Lettomanoppello, dove la compagnia si è già esibita in altre occasioni, sempre con lo spettacolo di punta del gruppo di attori della regista Federica Vicino. Alle 21.15, sempre di domani, porterà in scena “Gente del Sud”, nuova produzione del TSP; location dello spettacolo sarà la città di Casoli. La giornata di domani non è casuale. L’occasione è la celebrazione della giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo. Ed ecco, appunto, che i due spettacoli del TSP, sono l’esatta e puntuale celebrazione di due rievocazioni storiche per le genti d’Abruzzo. “L’uomo carbone” rievoca e ossequia la memoria delle vittime della miniera di Marcinelle. A questa inenarrabile tragedia fu proprio Lettomanoppello a pagare, fra i minatori italiani, il tributo più alto di vite umane. L’emigrazione, d’altro canto, è stato l’altro fenomeno del quale la regione ha sofferto di più in tempi nei quali cercare fortuna altrove appariva l’unica soluzione ad una vita di stenti e di nulla.
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