Rassegna ovini, perchè non c’ero
Ofena – DISCUTIBILE L’ORGANIZZAZIONE DELLA MANIFESTAZIONE CHE DOVREBBE AIUTARE L’ALLEVAMENTO E L’AGRICOLTURA – Scrive Dino Rossi (Cospa allevatori): “Molti si sono chiesto il motivo per cui l’azienda agricola dello scrivente, conosciuta con il nome di fantasia Dal ContaDino non ha partecipato con i suoi prodotti di latticini, alla manifestazione della 54° rassegna ovini a campo imperatore? domanda lecita supportata da tante risposte.
Innanzitutto è doveroso far sapere ai cittadini che molte aziende locali non sono state invitate, come quella dello scrivente, ne tanto semplicemente avvisate. Nessun affisso o comunicazione on line per la presentazione delle domande, tanto che le ditte che vi hanno partecipato sono state contattate telefonicamente dalle organizzazioni sindacali agricole, Coldiretti e CIA. Naturalmente sempre i soliti noti!! Visto il silenzio assordante, lo scrivente si recato, negli uffici della camera di commercio a l’Aquila e, con amara sorpresa vengono colti sul fatto delle trattative, le due organizzazioni con i funzionari preposti. Dopo tanti battibecchi, si era trovata la soluzione per ospitare anche l’azienda dal ContaDino, ma l’intoppo è sorto quando ai signori gli è stato chiesto di fare la somministrazione dei prodotti esposti. Secondo la camera di commercio, la somministrazione non è approvata dalla ASL l’Aquila, per le aziende agricole, ma non per tutti, visto che come di consuetudine, i soliti raccomandati, hanno somministrato i loro prodotti, non locali, ai visitatori. Strano, che la nostra ASL sia attenta a non permettere la somministrazione, però consente la degustazione gratuita, sempre a spese delle aziende agricole. Strano, che si consenta ad alcuni, “ con documenti regola alla somministrazione”, forse, ma privi di impianti di refrigerazione e acqua potabile: c’è forse qualche deroga del Sindaco di Castel del Monte?
La non somministrazione da parte delle aziende agricole, porta a pensare che ci siano volontà politiche volte ad aiutare, i soliti di sempre. Queste direttive non hanno fatto altro che pesare ulteriormente sul bilancio delle aziende presenti, in quanto vista la giornata cocente, i consumatori, molto più intelligenti delle istituzioni locali, hanno preferito acquistare il minimo indispensabile. Perché, acquistare un prodotto, esposto ai raggi diretti del sole e riporlo dentro le auto a 50 Gradi, qualsiasi fesso non:lo farebbe!! Durante la manifestazione sono uscite altre notizie più sconfortanti nei confronti delle aziende agricole presenti ad esporre: gli espositori locali hanno dovuto sborsare alle organizzazioni sindacali agricole la bellezza di 50,00 euro per metà gazebo messo a disposizione da CIA e Coldiretti. L’incasso per le due organizzazioni si aggira intorno ai 6 mila euro, senza aver rilasciato alcuna ricevuta o fattura, per dei gazebo acquistati con i fondi regionali del GaL di qualche anno addietro. Mentre per le imprese venute da fuori regione, non hanno pagato nulla. Si proprio così, come state pensando in questo momento; hanno esposto gratis!!! Ed i locali? Lo hanno preso in quel posto! Questo vuol dire, rilanciare l’economia locale!! Io proporrei di lanciare le nostre organizzazioni dalla finestra!! Che ne pensate?”.
(Ndr) – Se vogliamo pensare ad un’organizzazione zoppicante, possiamo farlo: a Rossi diciamo che non sono stati diramati comunicati stampa di alcun genere sulla rassegna, ma solo corpose pubblicità a pagamento. Naturalmente a chi inutile chiederlo. Agli amici, s’intende. Bel modo di spendere i soldi pubblici, caro presidente della Camera di commercio… Complimenti.
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