Sciame: 3.5 Richter alle 7 e 7 – Epicentro nella zona Nord-Ovest – Terremoti e il vapore ipogeo


vulcanelli 1L’Aquila – Un terremoto di magnitudo 3.5 è avvenuto alle ore 7 e 7 minuti nel distretto sismico cosiddeto Aquilano, nella zona Nord-Ovest dell’area aquilana, avvertito molto intensamente specie a Scoppito e zone limitrofe. Paura e preoccupazione tra la popolazione presente sul territorio. La zona colpita più sensibilmente è quella di Pizzoli, Barete, Cagnano Amiterno e Scoppito. Il fenomeno è stato comunque avvertito in un’area vasta ben oltre L’Aquila ed ha provocato paura. Molta gente ha lasciato abitazioni ed edifici pubblici, e anche nelle scuole si è temuto il peggio. Il terremoto si è fatto sentire in misura sensibile nell’area Ovest e Nord-Ovest, cioè quella dell’epicentro, dove la gente ha avuto paura ed ha anche abbandonato precipitosamente le abitazioni e i luoghi di lavoro. In città, invece, il sisma non è stato avvertito in modo particolare e c’è persino chi non si è neppure accorto di quanto avveniva.
Lo sciame (perchè sicuramente la scossa 3,5 ml rientra nello sciame in atto) dura ormai da dicembre, considerando i fenomeni prima e dopo l’acme del 6 aprile. Ma sono almeno due o tre anni che le scosse, meno intense e meno frequenti, si susseguono sia nell’Alta Valle dell’Aterno in direzione Cermone-Pizzoli-Montereale, sia nella zona di Scoppito. Inutile andare ancora a bussare alla porta degli esperti: diranno che il protrarsi dei fenomeni, anche con punte di una certa rilevanza, è normale e può durare molti mesi, oppure più d’un anno. Andare a scartabellare testi, dati, mappe e archivi sismici significa avere la conferma di affermazioni che parlano di normale evoluzione. E’ proprio così: normale evoluzione di un sisma appenninico. Con possibilità di scosse anche rilevanti, ma bassissima probabilità di scosse forti o molto forti. Così è stato, così sta avvenendo. Se poi questa volta il terremoto ha intenzioni diverse, davvero non può e non sa dirlo nessuno al mondo. Quanto a fenomeni impressionanti come il vapore caldissimo che sarebbe stato visto provenire dal suolo presso Fontana Liri (anche lì c’è sciame sismico in atto da settimane), mancano per ora documenti sicuri (come frotografie) e potrebbe trattarsi della fuoriuscita di acque calde da una fratturazione del suolo che precedentemente non era sufficiente al transito del vapore, oppure non c’era affatto. Sotto i piedi abbiamo il fuoco della Terra, che si manifesta spesso e volentieri. In molti modi: nei pressi di Pineto c’è un vulcanello, ovvero un foro della superficie terrestre che lascia affiorare acqua calda e fanghi bollenti. Ve ne sono altri sia in Abruzzo nel Teramano che in diverse altre zone del territorio italiano, e nel mondo a centinaia. Inoltre, avete presente la Solfatara di Pozzuoli? Qualche volta la natura impressiona e colpise, ma forse basta solo conoscerla meglio.
(Nella foto: Uno dei cosiddetti vulcanelli presenti anche nel territorio abruzzese presso Pineto)


20 Ottobre 2009

Categoria : Cronaca
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati