Ex Micron, incertezze e ombre

Avezzano – TUTTO DA CHIARIRE IL CONTRATTO DI SOLIDARIETA’ PER 1.400 DIPENDENTI – Il contratto di solidarietà per 1.400 dipendenti della ex Micron di Avezzano, oggi LFoundry, è un’ipotesi che si sta facendo strada. In sostanza, tutti a lavorare, ma per tutti stipendi tagliati del 20%. In questo modo, e con un sacrificio generalizzato e spalmato su tutti i dipendenti, l’azienda potrebbe andare avanti per un anno o due, in attesa di una ripresa del mercato e di un ritorno alla crescita. Su questo argomento dovranno esserci altri incontri tra i sindacati, il sindaco Di Pangrazio e le autorità ministeriali. Di Pangrazio tornerà a contattare Roma all’inizio della prossima settimana e conta di poter avere risposte e appuntamenti appena dopo Ferragosto. Ottimista? Forse sì, visto che i palazzi romani comunque ad agosto sono chiusi o semichiusi, per quanto il premier Letta insista nel dire che il Governo lavorerà senza pause e senza vacanze. Già, il Governo: prima di tutto bisogna vedere se ce ne sarà uno, visto come stanno andando avanti le cose e viste le bellicose intenzioni dei fans di Berlusconi. Oggi i toni politici a Roma sono da insurrezione, figuriamoci…
Il contratto di solidarietà va costruito, dicono i sindacati, altrimenti rimane un ammortizzatore sociale e come tale non risolve i problemi. E’ provvisorio in attesa di tempi migliori. Inoltre, bisogna verificare come lo vede e come intende attuarlo, se sarà realtà, l’azienda LFoundry. Ore di incertezza e di ansie per i lavoratori di quella che è – ma ormai solo in teoria – la seconda industria dell’Abruzzo. Un’azienda in cui lavorano centinaia di marsicani, ma anche di aquilani, sulmonesi, reatini e di altre aree dell’Abruzzo e delle regioni limitrofe. Come la Micron a suo tempo, anche la Foundry è muta e non comunica con l’esterno, non informa, non dichiara, non si scopre.