Libertà e Resistenza anche in bibicletta
Pescara – (di Stefano Leone) – INIZIATIVA ANPI, COMITATO “ETTORE TROILO” E FONDAZIONE BRIGATA MAIELLA – (Foto: la Brigata Maiella, il percorso ciclistico e l’attore Massimo Leone nel ruolo del comandante Troilo) – Dal 3 al 10 agosto con il sostegno del Comune di Bussi sul Tirino, della Fondazione Pescarabruzzo, dell’A.S.D. ciclismo “Val Silente” di Bussi sul Tirino, della Pro Service S.r.l. servizi per le aziende di Pescara e Kyklos Factory Pescara, si svolgerà un “Giro ciclistico”, da Casoli a Bologna.
Il Giro, si snoderà lungo il percorso storico della Brigata Maiella (dicembre 1943-maggio 1945), attraverso Abruzzo-Lazio-Marche-Romagna-Emilia in 6 tappe, per 800 km in totale. Il progetto nasce dall’idea di toccare cinque dimensioni della cittadinanza attiva e consapevole, collegandole in modo fecondo e originale tra loro: la storia complessiva dell’Italia contemporanea; la memoria storica di momenti fondativi della democrazia repubblicana attuale: la seconda guerra mondiale e la Resistenza al nazifascismo; la pratica dei valori positivi dello sport; la diffusione di una sensibilità ecologica; la fatica e la testimonianza di una particolare forma di impegno civile.
Tali premesse progettuali sono state stimolate dal settantesimo anniversario (1943-2013) dell’arrivo della seconda guerra mondiale sul suolo del nostro paese e della nascita delle prime forme di Resistenza nell’Italia centro-meridionale. Ci si è proposti così di celebrare adeguatamente, e di far conoscere soprattutto ai giovani, la straordinaria storia della formazione partigiana abruzzese detta “Banda patrioti della Majella”, i cui primi nuclei si radunarono a Casoli (CH), alle falde della Majella orientale, intorno al 5 dicembre 1943 e poi divennero famosi in tutta Italia con il nome di “Brigata Majella”. Gli abruzzesi che ne fecero parte, al comando di Ettore Troilo, non si limitarono a lottare e morire per la libertà italiana nelle proprie terre d’origine (come accadde alla gran parte delle organizzazioni resistenziali nel centro-nord della penisola), ma scelsero invece di continuare a combattere oltre i confini dell’Abruzzo. Risalendo il territorio italiano attraverso Lazio, Marche, Romagna, Emilia e Veneto, essi rimasero pertanto al fronte fino alla Liberazione della primavera 1945. Da un certo punto in poi aggregata all’VIII Armata britannica, la Brigata Majella portò i suoi uomini ad entrare tra i primi in grandi città liberate, come Pesaro o Bologna. Essa raggiunse un totale di mille e cinquecento effettivi; contò quasi trecento tra caduti, feriti e prigionieri; venne decorata di medaglia d’oro al valore militare, caso unico tra le formazioni della Resistenza italiana. Con le otto tappe del Grande Giro ciclistico denominato “Settimana della libertà e della Resistenza in bicicletta” si intende, altresì, rendere omaggio alla bici, quale mezzo non soltanto ecologico, salutare ed economico, ma anche sinonimo di “libertà”. La bicicletta infatti, storicamente, è stata spesso considerata nell’Italia contemporanea come evocatrice di uno spirito libero, capace di far muovere senza steccati uomini e donne su due ruote, quando non addirittura di rivelarsi “sovversiva”, dagli eccidi del 1898 a Milano (quando venne emesso il primo editto che vietava esplicitamente l’uso della bicicletta in quanto mezzo di sovversione dell’ordine costituito) fino alla Resistenza e alle sue straordinarie donne, le “staffette partigiane”. Il Giro ciclistico, aperto a chiunque avesse voglia e gambe, ha l’ambizione di promuovere presso i cittadini con i quali si verrà a contatto durante i quasi mille chilometri del percorso forme di impegno civile diverse dal solito, forse più accattivanti e dirette. Coinvolgendo i comitati ANPI, istituzioni pubbliche e associazioni dei territori attraversati, nelle città sedi di arrivo di ogni tappa saranno organizzate serate con iniziative pubbliche aperte a tutti i cittadini (conferenze o tavole rotonde, con slide o video, sulle vicende della Brigata Majella, della Resistenza italiana in generale, della guerra combattuta in Italia tra 1943 e 1945). In tal modo, si potranno anche riattivare gli storici legami che la memoria della Brigata Majella conserva ancora, in modo molto forte e sentito, in numerose città al di là dell’Abruzzo, come Pesaro, Brisighella, Bologna o Asiago. Da una tappa all’altra, così, si vorrebbe realizzare un piccolo “giro d’Italia” della libertà e della Resistenza, che coinvolga tutte le comunità toccate dalla vicenda della Brigata Maiella ed abbia una risonanza nazionale in occasione del Settantesimo del 1943.
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