Casa studente: oggi i primi 12 indagati – Legambiente: “Andare fino in fondo”


Rossini AlfredoL’Aquila – (ore 12,35) – Sono 12 gli avvisi di garanzia relativi alla Casa dello studente che stanno per essere recapitati ad altrettante persone che avrebbero avuto delle responsabilità per il crollo della struttura dove sono morti 8 giovani. Come scrivevamo sabato, la giornata di oggi sarà decisiva per l’inizio della fase degli interrogatori delle persone indagate. Il Procuratore capo dell’Aquila, Alfredo Rossini, spiega che l’iscrizione degli indagati nel registro dei reati «avverrà entro oggi: nei prossimi giorni daremo comunicazione agli indagati, in modo che possano presentarsi e avviare una normale dialettica processuale». Sui reati ipotizzati il pm spiega che «sono sempre i soliti», ma su eventuali responsabilità dolose non si sbottona: “Di questo non posso parlare”.
casa studente
“Siamo arrivati ad una fase piuttosto importante di questa indagine. Abbiamo diviso l’inchiesta su vari siti dove sono crollate le case e morte delle persone, abbiamo dato la priorita’ ad alcuni di questi, come la Casa dello studente, quindi ci sara’ il Convitto nazionale e gli altri. Entro oggi iscriveremo le persone che secondo le indagini e le perizie espletate, possono considerarsi indagati, nel registro di competenza e in tempi ragionevoli faremo comunicazioni giudiziarie e fisseremo compatibilmente con i tempi anche gli interrogatori”. Lo ha detto stamane il Procuratore capo della Repubblica dell’Aquila, Alfredo Rossini, annunciando per oggi l’iscrizione nel registro degli indagati di dodici persone che a vario titolo sarebbero coinvolti nel crollo della Casa dello Studente di via XX Settembre, dove morirono otto studenti universitari. “Gli interrogatori – ha proseguito Rossini – sono molto importanti perche’ sono un momento in cui queste persone, che non sapevano nulla delle indagini, verranno informate su quanto abbiamo in mano e potranno cosi’ predisporre le loro difese con i loro avvocati. E’ un momento dialettico molto importantissimo nel processo – ha detto ancora il Procuratore capo dell’Aquila – perche’ finora abbiamo fatto noi le indagini. Sulla base degli interrogatori e di quanto gli indagati potranno comunicarci con loro controdeduzioni, si potranno anche chiarire eventuali omonimie. Che saranno eliminate. Quelli che resteranno avranno il loro processo”.
Dopo aver parlato di “numeri a vanvera” circolati nei giorni scorsi, Rossini ha detto: “Abbiamo mantenuto sempre la guardia molto alta e stiamo lavorando sui contratti, sull’aspetto dei rifiuti, settori cioe’ in cui le mafie cercano di inserirsi per guadagnare. Quella delle infltrazioni e’ una previsione che avevo fatto subito dopo l’evento catastrofico perche’, quando arrivano i soldi, anche le persone perbene cercano di guadagnare figuriamoci che lavora ‘per male’”. E’ quanto sostiene Rossini, rispondendo alle domande dei giornalisti in realazione alle ultime quattro societa’ (due campane e due lombarde), denunciate dagli agenti del Servizio criminalita’ organizzata (Sco) dell’Aquila, perche’ trovate a lavorare senza autorizzazione, nell’ambito del progetto “Case”, nel cantiere di Sassa. Rossini ha spiegato che i controlli proseguono incessantemente con la collaborazione di tutte le forze dell’ordine “per cercare di combattere questo fenomeno che, se dovesse prendere piede ancora di piu’, sarebbe un fatto triste per questa citta’, martoriata e per questo paese in miseria”.

LEGAMBIENTE – «Occorre andare fino in fondo nell’accertamento delle responsabilità, perché si ponga fine all’incoscienza criminale con cui negli ultimi decenni tecnici, politici e imprenditori hanno gestito il territorio in nome della corruzione e del profitto facile nel totale disprezzo della vita delle persone».
Così Legambiente commenta i primi 12 avvisi di garanzia emessi per il crollo della Casa dello studente a L’Aquila.
«Accanto alle indagini sugli edifici distrutti dal sisma, occorre, quindi, anche rafforzare l’impegno perché le malversazioni e le negligenze del passato non trovino spazio nelle fasi della ricostruzione post-terremoto – dichiarano Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, e Angelo Di Matteo, presidente Legambiente Abruzzo – Il fatto che vi siano aziende edili riconducibili alle cosche non solo nella rete dei subappalti, ma anche titolari degli appalti per i lavori del progetto C.A.S.E., dimostra che la vigilanza promessa a suo tempo dal Governo ha già fatto fiasco. Ma accanto alle forze dell’ordine, è importante ci sia anche l’interesse alla legalità e alla trasparenza da parte dei cittadini. È per questo che l’Osservatorio “Ricostruire Pulito” che abbiamo istituito con Libera e la Provincia chiede agli aquilani di segnalare qualsiasi situazione che possa indurre al sospetto di irregolarità».
«Strettamente legato al ciclo del cemento – concludono – c’è un settore su cui l’attenzione, almeno finora, è stata meno forte: quello altamente redditizio della gestione dei rifiuti. A cominciare dalla partita che riguarda la rimozione delle macerie, quelle del crollo e quelle che si produrranno con l’avvio delle demolizioni, è necessario provvedere a raccolta, stoccaggio, differenziazione e riciclo. Senza dimenticare, poi, la raccolta dei rifiuti soliti urbani che nelle zone terremotate dovrà riavviarsi, secondo nuove modalità, che potrebbero dare corso a ulteriori appalti di servizio».
(Nelle foto: Il Procuratore capo Rossini e le macerie della Casa dello studente)


19 Ottobre 2009

Categoria : Cronaca
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