Il pomodoro a pera? Finalmente “esiste”


L’Aquila – (Foto: la bella ministra e il pomodoro a pera) – Una specialità abruzzese delle aree costiere, squisito e di riconosciuta qualità, ma fino ad oggi il pomodoro detto a pera (o a cuore di bue, secondo le zone) non “esisteva”. Veniva coltivato, apprezzato, commercializzato (a prezzi salati) e scelto dai consumatori, ma quasi sotto silenzio. Ora ha ufficialmente superato tutti i test previsti dal Ministero competente, retto dalla giovane e piacente ministra Di Girolamo (foto), per essere iscritto nel registro nazionale delle varieta’ orticole. Parola dell’assessore regionale Febbo.
Il ‘pomodoro a pera’ e’ stato iscritto nel registro nazionale delle nuove varieta’ del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali con Codice SIAN 3339. “Per ottenere questo prestigioso riconoscimento, l’ecotipo abruzzese di ‘pomodoro a pera’ – ha spiegato l’assessore – e’ stato oggetto di una ricerca realizzata dall’assessorato all’Agricoltura della Regione Abruzzo in collaborazione con il CRA (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura). Dopo due cicli di prove realizzati dal Dipartimento delle politiche europee ed internazionali dello sviluppo rurale del Ministero dell’Agricoltura, l’ecotipo abruzzese risanato ha superato tutti i test bio-molecolari risultando unico e meritevole di essere iscritto come nuova varieta’ nell’apposito registro nazionale”.
Il progetto, su richiesta di produttori orticoli di vari Comuni della costa adriatica, era finalizzato al recupero ed al miglioramento genetico di un ecotipo di pomodoro locale abruzzese affetto da alcuni difetti (suberificazioni stilari delle bacche, palchi fruttiferi poco fertili e tra loro molto distanti, elevata suscettibilita’ a fisio-fitopatie e scarsa fogliosita’) che ne avevano ridotto la coltivazione ai soli usi familiari. Nei cinque anni di studio, attraverso selezioni ricorrenti ed incroci intervarietali, si e’ giunti all’ottenimento di una nuova varieta’ molto rustica contraddistinta dallo sviluppo indeterminato della pianta, da ottima copertura fogliare, da palchi fiorali ravvicinati e molto fertili, da elevata produttivita’, da ottima uniformita’ di forma e pezzatura dei frutti caratterizzati a loro volta da un elevato spessore del mesocarpo e soprattutto inalterati nelle proprieta’ organolettiche rispetto alla popolazione di origine.
La nuova varieta’, iscritta al Registro Nazionale delle Varieta’ nell’anno 2013, e’ stata denominata Saab-Cra (Sapore Antico Abruzzo). In corso d’opera, la costituzione e’ stata testata anche presso numerose aziende locali con risultati eccellenti manifestando sin dai primi saggi un elevato indice di gradimento da parte dei consumatori, al punto di favorire il lancio di una filiera specializzata al cui capo e’ stata posta la varieta’ Saa-Cra, con la commercializzazione del prodotto attraverso confezioni identificative del territorio.
Tra l’altro, nel 2011/2012 alcuni produttori abruzzesi hanno avviato un rapporto preferenziale con la GDO tanto che il prodotto, originariamente di nicchia, ha raggiunto in maniera capillare il consumatore del Centro Italia. “La nuova varieta’ – ha concluso l’assessore Febbo – costituisce un consistente avanzamento rispetto alle tipologie simili gia’ commercializzate, oltre che per aspetti gustativi anche per tolleranze alle malattie e per rese produttive molto elevate. Le innumerevoli richieste di seme e di piantine da parte di imprenditori agricoli, Comuni e Associazioni, arrivate alla Direzione regionale Politiche agricole, testimoniano il successo della ricerca svolta dai tecnici regionali, tra l’altro vincitori di un premio nazionale sul pomodoro”.


29 Luglio 2013

Categoria : Cronaca
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