… e io pago (2)


L’Aquila – (di Franco Taccia) – A forza di sentire le “fregnacce” sparate dai politici e fedelmente riprodotte dai media (quasi tutti ma non tutti per fortuna) la gente rischierebbe anche di credere che il paese è ridotto talmente male da giustificare le rapine aggravate e continuate che vengono perpretrate a danno delle nostre tasche.
Tocca risparmiare sulla spesa pubblica giustamente per cui chi ha problemi seri, dalla salute al lavoro, dal pagamento delle bollette alla spesa di tutti i giorni deve abbozzare. Ora onestamente c’è da dire che l’Italia tanto bene non se la passa però se è vero che è ridotta male ancora più intollerabile diventa sapere, a fatica , quanti soldi vengono sperperati.
Tra i casi più eclatanti di spese inutili lo stillicidio delle finanze pubbliche per partecipare in prima fila alla guerra, si guerra, in Afghanistan.
Fino a qualche mese fa a forza di sentirlo dire eravamo tutti convinti che prima o poi avremmo smesso di tenere uomini e mezzi laggiù. Poi qualche gionale o qualche trasmissione hanno cominciato a riferire cifre da paura (senza smentite del resto impossibili) e così mentre si cercava di far credere che tempo pochi mesi avremmo alzato le tende scopriamo che il governo ha deciso zitto zitto (con noi) di continuare la permanenza fino al 2017, magari fino al 2020 con una spesuccia di 7/800 euro in tre anni, oltre quelli che paghiamo come “soci”della NATO.
Uomini e mezzi, dagli elicotteri ai fantascientifici “droni”, in virtù degli accordi firmati da Giuliomaria Terzi di Sant’Agata marchese di Palazzolo conte di Restenau, nochè barone e cavaliere del sacro Romano Impero.
Malgrado tutti questi nomi si tratta di una sola persona, l’ex ministro Terzi, affari esteri nel governo Monti, un collega della Fornero, la ministra che si commuoveva mentre parlava dei sacrifici della gente (io non prenderò la pensione per due mesi, chissà i pianti se dovesse saperlo).
Ma del resto i patti sono patti e mica possiamo violare quelli già sottoscritti, per giunta da un nobile. Che figura faremmo?
La guerra “de quo”, è costata la vita oltre che a migliaia di militari, a 40.000 presunti talebani e anche a più di 15.000 civili, non presunti quindi certamente inermi. Come dire che all’incirca per ogni 30/35 guerriglieri o terroristi o nemici sono stati ammazzati, non importa da chi, 10 civili (uomini donne e bambini) che come media sembra un po’ altina (chissà che ne pensa Letta che insegna calcolo delle probabilità).
La Francia ha mollato e non tirerà fuori più nemmeno un “vecchio Franco” fuori corso. Noi no, noi restiamo.
Anche perchè mica possiamo rischiare che i Talebani invadano l’Italia, dove già c’è un casino del diavolo tra servizi segreti kazachi, israeliani, americani e chissà quanti altri.
Anche se per l’invasione stiamo tranquilli, perchè grazie alle spese programmate da tempo, avremo sommergibili, navi e mezzi ultramoderni per controllare il Mediterraneo, caso mai qualche zattera armata di tutto punto dovesse accostarsi
a Porto Cervo…(casomai buttata col paracadute perchè a Kabul, tra le altre cose, manca pure il mare)
Intanto in Parlamento, cercano di approvare il divieto di fumo nelle scuole, mica una barzelletta (e ci serve pure una legge per proibirlo ?!). Ovvio che non abbiano tempo per queste cosucce.


28 Luglio 2013

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