Morìa vongole, si farà il possibile
Chieti – LE CAUSE SONO IGNOTE, PER ORA SI PENSA AD AIUTI AI PESCATORI – Nessuno sa perchè si verificano e si ripetono, lungo tutto l’Adriatico, le morìe di vongole e bisognerà scoprire le cause del fenomeno, tentando di arginarlo o comunque di fare il possibile. Per ora solo ipotesi: alghe, soffocamento nella sabbia, inquinamento. Subito, come avvenuto in altre zone, occorre pensare a sostegni e aiuti.
Si è svolto in Provincia l’incontro sul problema della moria delle vongole nella Sala del Consiglio Provinciale gremita di armatori e pescatori che hanno manifestato le loro preoccupazioni, affiancati dal Presidente della CoGeVo Frentano e dal Presidente Confcooperative, innanzi alle istituzioni presenti: il Presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, l’Assessore regionale alla Pesca Mauro Febbo, la Capitaneria di Porto di Ortona, i Sindaci e i rappresentanti dei Comuni costieri.
Il Presidente Di Giuseppantonio tira le somme del dibattito: “L’Assessore Mauro Febbo, confermando un’ampia disponibilità alla soluzione del problema, si è impegnato su più fronti: fare luce sulle cause della moria delle vongole assegnando un fondo per la ricerca scientifica oltre che per sostenere economicamente i pescatori, per quanto possibile, considerato che la categoria parte svantaggiata non potendo godere di previdenza sociale né della cassa integrazione. Il fermo pesca blocca da tempo le attività dei nostri vongolari e a quanto pare si prospettano ulteriori proroghe” – prosegue il Presidente Di Giuseppantonio – Comprendo che senza una forma di aiuto economico la disperazione dei pescatori è legittima, ci sono famiglie da mantenere e oggi non si intravedono certezze sul futuro. Le risorse di cui ha parlato l’Assessore regionale Febbo vanno comunque individuate e stanziate, rastrellando tra i bilanci in rosso che, purtroppo, affliggono tutti gli enti locali di questi tempi”.
“Tra le proposte emerse, ritengo senza dubbio valida l’idea avanzata dall’Assessore Mauro Febbo: un protocollo d’intesa tra Regione, Provincia, Comuni, Camera di Commercio per destinare un fondo di solidarietà ad hoc alla categoria dei pescatori, facendo uno sforzo comune.
Inoltre, dobbiamo intervenire sul fronte della previsione degli ammortizzatori sociali con azioni di pressing sul Ministero del Lavoro – conclude Di Giuseppantonio – Ribadisco, la condizione dei nostri pescatori è un’anomalia con la quale dovremo fare i conti, da oggi in poi, visti i fisiologici cali di produttività ittica del nostro mare, quindi fare squadra è d’obbligo per salvaguardare un comparto economico che ha sempre avuto un ruolo importante in Abruzzo. Per ora, tra gli altri obiettivi, andare fino in fondo sulle cause della moria dei molluschi bivalvi e impostare una sistema di pesca sostenibile”.
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