Il battesimo di S.Agostino di Mattia Preti
Tortoreto – (Foto: un dipinto dell’artista) – Omaggio a Mattia Preti – Celebrazioni per il IV Centenario della nascita del “Cavalier calabrese” – Chiesa di Sant’Agostino, Tortoreto, inaugurazione domani sabato 27 luglio, ore 18.00. Riflettori puntati sul grandioso Battesimo di Sant’Agostino, opera del pittore Mattia Preti del quale ricorre il IV Centenario della nascita, in occasione del quale sono state organizzate numerose iniziative dedicate all’artista tra Malta, dove visse l’ultima parte della sua vita, Taverna (CT), che gli diede i natali, e Torino che ospita, dal 16 maggio al 15 settembre 2013 nel prestigioso “luogo” de La Venaria Reale, una mostra dal titolo Il Cavalier calabrese Mattia Preti. Tra Carravaggio e Luca Giordano, curata da Vittorio Sgarbi e Keith Sciberras.
Attenzione dunque, su un’opera di Mattia Preti che fa bella mostra di sé all’interno della Chiesa di Sant’Agostino, senza volere impegnarsi in una mostra vera e propria. Interesse attorno ad una magnifica opera del Nostro, conservata in una chiesa a Tortoreto, apparentemente lontana dai percorsi dell’artista eppure oggi grandeggiante all’interno di un edificio chiesastico, cui l’opera consegna un pezzo di storia legata al collezionismo e un prezioso tassello nella ricostruzione della produzione artistica del Cavalier calabrese. La tela rappresenta Sant’Ambrogio arcivescovo di Milano che versa l’acqua del battesimo sul capo di Sant’Agostino. Sotto il trono è dipinto lo stemma con fondo blu e fascia arancione con l’insegna delle tre api della famiglia Barberini.
Papa Urbano VIII (Maffeo Barberini), pontefice dal 1623 al 1644, con breve apostolico del 23° agosto 1633 accettò la donazione di tutti i beni mobili e immobili della nobildonna padovana Franca (Franchi) di Tortoreto a beneficio del monastero di S. Agostino perché si erigesse una cappella con la spesa di 100 ducati del regno con un quadro che rappresentasse S. Agostino, S. Stefano, Santa Monica (Arch. Vescovile di Teramo). Il dipinto, definito “il potente S. Agostino di Tortoreto” è stato oggetto di studi dei più grandi critici dell’arte italiana. L’opera probabilmente fu compiuta nel 1653 e sul cartiglio che sormonta la cornice in gesso è riportato un esametro latino (“Gentium tenebris effusi ecclesiae lumen 1653″: dalle tenebre dei popoli rifulse lo splendore della Chiesa) e collocata insieme ad altre due opere laterali rappresentanti San Nicola e Santa Monica.
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