Ospedale regionale, ma quanto mi costi?


Ospedale lug 09   4L’Aquila – Scrive l’avv. Paolo Vecchioli: “Alloggi per gli studenti del nostro Ateneo ancora prestigioso e ancora vivo nella consapevolezza dell’emergenza che durerà ancora per almeno due anni ed alloggi per ogni terremotato nell’imminenza del duro inverno altrettanto impellente che l’emergenza di cui sopra e nel contesto della necessaria simbiosi tra le due situazioni di emergenza prodromica alla predisposizione dei presupposti organici del progetto ricostruzione.
Per L’Aquila le speculazioni sui posti letto per gli studenti sono devastanti ed indirizzano aliunde ed al seguito di sirene maliziose che annunciano anche esenzione da tasse universitarie e da ogni gravame d’iscrizione e prospettano alloggi a costi intelligenti i nostri studenti.
Escludere la Città di Federico e/o quello che ne resta oggi, dal circuito universitario conquistato in anni di impegno non solo culturale diventa facile se non si comprende l’importanza della realtà Università e quello che essa rappresenta in genere ed anche nell’economia civica.
Ricostruire senza prima aver predisposto organica rigenerazione sociale,economica e culturale della realtà cittadina e della sua economia non può prescindere appunto dall’Università e dall’Ospedale Regionale .
Ospedale che da giugno per due sale operatorie a Villa Letizia mi dicono paghi un canone di cinquecentomila euro al mese + accessorie per spese varie ,come pare si evinca da contratto in corso a tutt’oggi .
Ma quali sono i pregi, le caratteristiche e le peculiarità delle due sale operatorie di Villa Letizia che ci costano ut supra e quali mirabili operazioni chirurgiche vengono approntate al costo di €. 500.000,00 e per quanto tempo ancora Pantalone dovrà pagare ( qualcuno parla di scantinati ) ??
Perché sono attualmente e praticamente fermi i lavori al S.Salvatore con rianimazione allocata in una stanza normale alla faccia delle vigenti normative in merito e con due sale operatorie operative , (due praticamente utilizzabili) senza “ sale di risveglio” e con malati appena operati allocati nei corridoi ??
Perché la cosiddetta sala del G8 non è utilizzabile per tutti gli interventi come quella ricavata dalla vecchia sala parto con limiti strutturali notevoli e nessuno provvede ??
Si ha l’impressione che difetti la volontà di far ripartire il vecchio blocco operatorio del S.Salvatore che parrebbe recuperabile, per cui si preferisce stipulare il megacontratto da cinquecentomila euro al mese con Villa Letizia in modo che chi “extra moenia” , ( leggasi i chirurghi ), deve continuare a “fare la libera professione..” in pratica la fa a spese di Pantalone ed a rischio dei pazientio.
Io non ci credo ma se tanto mi da tanto………………..forse qualcuno potrebbe interloquire sul punto.
Oggi, invece e nonostante lo spepero del pubblico denaro, fuori la tenda, al gelo ,i pazienti fanno la fila sempre più interminabile per i prelievi ed aspettano tempi biblici per gli esami del sangue e quant’altro, idem per i farmaci ed i materiali da laboratorio per cui si svia “ la clientela “ verso il privato rappresentato dai soliti “ primari “ che furbi e previdenti fregano anche il terremoto. Possibile ???
Anche la realtà amministrativa del nostro nosocomio da l’impressione che siano ben pochi gli operatori , almeno quelli che lavorano a fronte del notevole numero di addetti . Possibile ???
Lascia l’amaro in bocca che il fiume di denaro pubblico che potrebbe essere utilizzato al meglio per un’organica emergenza attuale e contingente da ritenere anche culturalmente prodromica al progetto della futura ricostruzione a cui non può appartenere e non appartiene la stessa fretta e gli stessi tempi che sono invece dell’urgenza e della contingenza quasi quotidiana .
Lo spirito che attraverso l’emergenza predispone e prepara il progetto per ricostruire deve evitare di peggiorare l’immagine della Città per stupida fretta ed a vantaggio dei soliti furbi vecchi e nuovi .
L’ospedale Regionale è una risorsa per L’Aquila e per le zone interne ed in simbiosi con l’Università è un punto cardine intorno al quale le realtà sociali, culturali ed economiche dovranno predisporre la rifondazione civica .
L’emergenza non è speculazione dei furbi che si accaparrano i soldi di Pantalone come prima, durante e dopo il terremoto e nella ricostruzione in fieri della Tradizione,Storia ,Cultura e peculiarità della Citta, senza stancarsi del motto “ L’Aquila deve tornare a volare”,immaginifico e che ci distingue “. (Nella foto Col: L’ospedale nel mese di luglio)


18 Ottobre 2009

Categoria : Dai Lettori
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