Ancora sveltine a danno dell’Aquila


L’Aquila – SVILUPPO ITALIA ABRUZZO, LA SEDE DA SEMPRE A L’AQUILA FINISCE A PESCARA? – Gianfranco Giuliante alza il coperchio di una pentola in cui bolle, ancora una volta, sostiene il politico aquilano, una sveltina modello anni settanta, un “tiro di campanile” che pare appartenere al passato non certo lodevole di questa regione. La sede legale di Sviluppo Italia Abruzzo, da sempre a L’Aquila, viene spostata a Pescara e nel contempo da Pescara si chiederà la gestione dei fondi di Invitalia per una quota dei 40 milioni di Euro stanziati per il cratere sismico aquilano!
Siamo noi campanilisti o sono altri che scherzano col fuoco?
“Per l’ennesima volta e senza alcuna giustificazione scrive Giuliante – il Capoluogo di Regione viene privato di strutture e risorse necessarie al suo sviluppo, sull’altare di una presunta razionalizzazione dei costi.
Ci è capitato spesso di riflettere che il dramma del terremoto aquilano sia stato utilizzato come attrattore di fondi, ma in alcuni casi con la riserva mentale di utilizzarli altrove!
Ultima in ordine di tempo è stata le decisione di chiudere la sede dell’Aquila di Sviluppo Italia Abruzzo (SIA)!
Due gli accadimenti di queste ore che fanno pensare!
Si chiude a L’Aquila la sede Sviluppo Italia Abruzzo (per risparmiare circa 600 €/mese servizi compresi) proprio quando nel Capoluogo di Regione ci saranno da gestire i finanziamenti correlati alla c.d. Z.F.U. L’Aquila (“de minimis” – 90 milioni di Euro).
Si sceglie di chiudere la sede di una società che ha come “mission” quella di supportare progetti di sviluppo locale con particolare riferimento alla nascita e all’accompagnamento dello start-up di micro imprese e ditte individuali, e lo si fa proprio quando questa presenza sarebbe utilissima per un territorio che cerca disperatamente di risollevarsi.
A ciò si deve aggiungere che, quasi a mo’ di sberleffo, l’Assessore Regionale alle Attività Produttive ha preannunciato il trasferimento della sede legale di Sviluppo Italia Abruzzo a Pescara e contestualmente annuncia la richiesta ad Invitalia SPA di essere inseriti in “quota parte” nella gestione dei contratti di sviluppo locale ricadenti nel cratere sismico aquilano per 40 milioni di Euro.
Castiglione che per la terza volta si sottrae alle convocazioni della Commissione di Vigilanza che lo convoca sull’argomento, da un lato chiede di partecipare alla gestione di fondi del cratere e dall’altro chiude la sede de L’Aquila, comunicando il trasferimento della sede legale a Pescara!!!
Ancora una volta si giocano partite inquietanti! E non finisce qui! Ci sarebbe anche una previsione di vendita (o meglio di svendita) immobiliare degli incubatori di Avezzano e Mosciano Sant’Angelo.
Si vende il patrimonio acquistato ad 1 € come conseguenza dell’inerzia sulle più volte annunciate e sempre rinviate ipotesi di rilancio aziendale.
Si decide di non decidere, si blocca il progetto di fusione per incorporazione (nè vale l’obiezione che il decreto Monti impone lo scioglimento di Sviluppo Abruzzo poiché c’è sempre la possibilità di fare “viceversa” incorporando Abruzzo Sviluppo in SIA) e nel contempo si creano condizioni di disparità di trattamento tra i diversi lavoratori alcuni pagati e altri lasciati indietro da mesi. Abbiamo chiesto e continuiamo a reiterare la richiesta di un immediato intervento del Presidente Chiodi per limitare i danni di una gestione tanto approssimativa quanto poco credibile nelle scelte che si stanno effettuando”.


24 Luglio 2013

Categoria : Cronaca
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