SUE? Una… superfetazione di norme


Pescara – (di Stefano Leone) – L’AZIONE DISCIPLINARE NEI CONFRONTI DEI 12 DIPENDENTI NON VERRA’ ANNULLATA – Una superfetazione delle norme urbanistico-edilizie che, dal 2011 in poi, ha appesantito la macchina burocratica generando inevitabili problemi interpretativi in assenza di una giurisprudenza consolidata che possa essere di supporto alla lettura delle leggi. E, di conseguenza, l’esigenza di poter contare su un sostegno dirigenziale che sia non solo tecnico, ma anche amministrativo-legale al fine di agevolare il compito e il lavoro degli istruttori chiamati a esaminare nel concreto pratiche, fascicoli e richieste di permessi. Sono queste le difficoltà messe sul Tavolo stamane dai 12 dipendenti dello Sportello Unico per l’Edilizia che nei giorni scorsi hanno sottoscritto una lettera congiunta chiedendo il trasferimento collettivo ad altro Ufficio dinanzi ai disagi della professione”.
Dunque secondo il Sindaco ciò che ha portato 12 dipendenti di un ufficio, (lo Sportello Unico per l’Edilizia), a chiedere il cambio di mansioni e, quindi, di ufficio è solo stato dettato dai disagi della professione. Un disagio di massa? Oppure qualcosa di meno astratto e più concreto? La richiesta di essere spostati ad altro ufficio, da parte dei 12 dipendenti del SUE, venuta fuori qualche giorno fa e da noi trattata in altro articolo, è probabile renda reale la mancanza di riferimenti di norme e regolamenti ai quali far riferimento nello svolgimento quotidiano del proprio lavoro. D’altronde, un approssimativo disagio, pur manifestato per iscritto, non può giustificare una reazione disciplinare addirittura di “lesa maestà”. E’ palese ci sia sotto qualcosa di più sostanziale. Ma il Sindaco, in riferimento al tavolo di discussione avuto questa mattina, (22 luglio 2013 per chi legge), ritiene che l’incontro, “non è stato di pura lamentela, quanto piuttosto un incontro costruttivo per individuare le soluzioni più opportune alle problematiche concrete che l’Ufficio SUE del Comune di Pescara, così come, sono certo, quello di altri comuni delle nostre stesse dimensioni, si trova a dover affrontare ogni giorno”. Come dire, mal comune mezzo gaudio. “Ora – asserisce ancora il Sindaco – ci siamo presi qualche ora per riflettere, quindi domani incontreremo e ci confronteremo anche con il Dirigente del Settore, nei confronti del quale nutriamo la massima stima e fiducia, ed entro ventiquattro ore assumeremo una decisione circa l’assetto organizzativo del SUE, un assetto che dovrà garantire la giusta serenità ai dipendenti e alla stessa macchina dirigenziale per assicurare l’operatività dell’Ente nell’interesse esclusivo dei cittadini-utenti”. Quindi, per ammissione dello stesso primo cittadino, un problema di assetto, diciamo così operativo, c’è in quell’ufficio. Nel contempo si ravvisa una contrapposizione fra, la ricerca dell’operato per garantire “…la giusta serenità ai dipendenti” e l’azione disciplinare veemente non appena un dipendente espone un problema gestionale. “Nel vertice odierno – ha specificato il sindaco Albore Mascia – abbiamo preso in esame esclusivamente la questione tecnica, mentre il procedimento disciplinare aperto dal Direttore Generale in seguito alla lettera ha una natura amministrativa e segue una propria strada estranea alla politica. Al contrario il nostro è stato un incontro di indirizzo politico in cui abbiamo raccolto una serie di doglianze da parte dei firmatari del documento, ma con un approccio costruttivo che, sono convinto, sia servito anche a rasserenare gli animi, a tranquillizzare i nostri dipendenti, nella consapevolezza che quei dipendenti sono un patrimonio del Comune dal punto di vista tecnico”. Disamina sobria ed equilibrata quella del Sindaco. Ma allora, se si vuole rasserenare gli animi dei dipendenti, perché insistere con l’azione disciplinare? E ancora, se i dipendenti sono un patrimonio del Comune, crediamo non solo tecnico, perché la politica non tutela questo patrimonio? Partendo dalla assoluta buona fede del Direttore Generale, è vantaggioso per la macchina dell’ente, vendicare un’azione, quella dei 12 dipendenti, che ha voluto solo avere l’intento di chiedere maggiore chiarezza? Sono, queste ed altre, domande alle quali la politica non può dire di essere estranea. La politica è vero ha compiti di indicazione e guida, ma a tutti è notorio quanto sia il peso della stessa politica nel dipanare e gestire questioni anche e non solo amministrative. Insomma, istanze e le problematiche, sollevate dalla struttura tecnica di un ente, non possono essere totalmente scindibili e gestite dall’aspetto amministrativo.


22 Luglio 2013

Categoria : Cronaca
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