Inchiesta crolli, “avvisi” dietro l’angolo – Attesa di giustizia per 307 morti incolpevoli


casa studenteL’Aquila – Ancora una volta si parla stasera insistentemente degli avvisi di reato che la Procura dell’Aquila sarebbe arrivata a compilare e firmare, nell’inchiesta sui crolli e sulle vittime del terremoto. Gli avvisi, che vengono chiamati più correttamente di garanzia, raggiungono chi è indiziato e viene indagato dalla magistratura inquirente in un’inchiesta. Nel caso dei crolli, l’inchiesta è pesante, è durata sei mesi, ha impegnato duramente il capo della Procura Rossini e il suo collega Picuti, la polizia giudiziaria, la finanza, i periti. Proprio su alcune perizie si basa il castello accusatorio imbastito dai magistrati e portato a solidità nelle ultime settimane a prezzo di un lavoro enorme.
commissione naz grandi rischi mar09
L’inchiesta ha comportato, tanto per averne un’idea, il sequestro di circa 200 immobili, una quantità sterminata di atti e interrogatori, pacchi e pacchi di carte rinchiuse in sicuri faldoni. Gli avvisi di garanzia potrebbero essere decine e colpire a 360 gradi costruttori, impresari, tecnici, forse amministratori e politiciti. Di nomi se ne fanno tanti, ma non sono mai stati pubblicati per correttezza. Essere avvisati non significa, infgatti, essere colpevoli nè tanto meno condannati. La magistratura avrebbe deciso di agire sulle ipotesi di reato di disastro colposo e omicidio colposo. Ma secondo alcuni vi sarebbe anche la possibilità che nei confronti di alcuni si ipotizzi il dolo: come dire, qualcuno sapeva che c’erano rischi gravissimi e non ha alzato un dito? Certo che di vicende oscure ce ne sono tante, come nel caso dei dossier sugli edifici pericolosi, sugli studi sismici, sul sottosuolo, consegnati alle autorità e scomparsi. O quanto meno ignorati. I morti sono stati 307 e c’è un’autentica spasmodica attesa emotiva per sapere con chi la magistratura intende prendersela.
centro storico riap 21 giug 09
Quella sul terremoto dell’Aquila è l’unica grande inchiesta di questo tipo di cui si abbia notizia in Italia, come unico è il caso di una città mediamente grande quasi del tutto polverizzata nel centro storico. In ogni caso, ripetiamo, l’attesa dovrebbe essere breve. Forse già lunedì se ne saprà di più e forse qualcuno sente davvero il fiato dei magistrati sul collo. (Nelle foto: Le macerie agghiaccianti della Casa dello studente, e sotto la Commissione grandi rischi – che non ritenne ve ne fossero dopo quattro mesi di scosse intinterrotte – e un sopralluogo in piazza Duomo)


17 Ottobre 2009

Categoria : Cronaca
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