Sanitopoli, ecco la verità giudiziaria


Il 22 luglio 2013, cinque anni dopo gli iper-arresti del luglio 2008 che demolirono la Regione e gran parte della politica abruzzese a colpi di accuse eclatanti, apprenderemo la verità giuidiziaria. Del Turco e gli altri colpevoli o innocenti. Poche volte, alcuni dicono mai in Abruzzo, un processo ha suscitato tanto clamore. Quale che sarà, la sentenza farà altrettanto o anche molto di più.
In Italia da qualche tempo ci si è abituati ad azzannare la magistratura quando emette sentenze. Inevitabile che esistano e siano sempre esistiti due partiti, quello degli innocentisti e quello dei colpevolisti. Da anni, tuttavia, le polemiche e i giudizi sulle sentenze sono diventati feroci, lancinanti. E’ inutile ricordare che le sentenze non si discutono, ma si accettano, caso mai se ne riparla nel secondo grado, il cosiddetto appello. E’ altrettanto vano sperare che possa essere così nel caso di Sanitopoli.
Del Turco, personaggio di spicco nella recente storia politica italiana, è già stato da tempo assolto o condannato, anche sui grandi giornali, anche presso ambienti autorevoli, ben prima che un tribunale vero arrivi a decidere il suo caso. Con la scompostezza tipica di un paese che ha imparato a urlare più che ragionare, si alza la voce, si blatera, si alterca su tanti casi, sempre eccellenti, scordandosi che i tribunali condannano e assolvono tutti i giorni la gente comune. Quella che non ha voce e non riceve attenzione.
Vorremmo augurarci solo una sentenza giusta, equanime, sia per Del Turco che per tutti gli altri. Ma sprecheremmo spazio e parole. La sentenza non sarà mai tale da accontentare tutti. L’uomo che portava per la capezza il suo asino in salita, veniva preso in giro per non averlo cavalcato. Quando lo cavalcò, stanco, lo rimproverarono perchè affaticava l’asino. E’ solo un elementare riferimento, che però la dice lunga sulla natura umana. Non aspettiamoci che domani accada qualcosa di diverso. E’ più probabile che sentiremo di peggio di quanto abbiamo sentito fino ad oggi, da chi deborda e si parla sotto. Cioè quasi tutti.



21 Luglio 2013

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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