Crediti inesistenti, frode per 30 milioni
L’Aquila – LE INDAGINI RIGUARDANO IL LAZIO E L’ABRUZZO – Fingo, e documento mediante scartoffie fasulle ma ben “confezionate”, di avere dei crediti di imposta, e utilizzo le risorse per pagare altre incombenze: in gergo più tecnico, compensazioni di crediti d’imposta inesistenti per pagare i contributi previdenziali. Riguarda questo tipo di attività l’operazione messa in campo da 40 ispettori dell’Inps e 74 funzionari dell’Agenzia delle Entrate per contrastare la frode ideata da alcune societa’, con sede nel Lazio e in Abruzzo.
L’escamotage permetteva agli autori delle operazioni fittizie di apparire formalmente in regola. Ma naturalmente non era affatto così, visto che complessivamente l’importo delle compensazioni indebite effettuate supera i 30 milioni di euro.
Il meccanismo fraudolento svelato riguarda soggetti che, nel periodo 2009-2013, hanno pagato i propri contributi previdenziali tramite F24, presentati formalmente da soggetti inesistenti, le cosiddette “cartiere” (soggetti che producono solo “carte”, documenti), in cui sono stati indicati crediti d’imposta altrettanto inesistenti. Queste operazioni fittizie hanno permesso al soggetto titolare della matricola Inps di risultare in regola con i versamenti previdenziali in quanto, per effetto della compensazione, l’Inps riceveva effettivamente quanto dovuto.
I funzionari dell’Agenzia delle Entrate e gli ispettori dell’Inps hanno effettuato da ieri piu’ di 60 controlli nei confronti di contribuenti e di alcuni professionisti ritenuti presunti registi della frode. L’attivita’ e’ la prima di una serie di operazioni che scaturiscono dalla collaborazione tra le competenti Direzioni Centrali dell’Agenzia delle Entrate e dell’Inps, dai rispettivi Uffici centrali ispettivi e antifrode e dalle articolazioni operanti sul territorio (in particolare, per l’Agenzia delle Entrate, l’ufficio Antifrode della Direzione Regionale del Lazio, l’ufficio Controlli fiscali della Direzione Regionale dell’Abruzzo e le Direzioni Provinciali I, II e III di Roma, Frosinone e L’Aquila e per l’Inps le Direzioni Regionali del Lazio e dell’Abruzzo), che mettono a frutto le potenziate capacita’ di incrocio dei dati disponibili.
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