M.C.: “La Regione vigili su ricostruzione”


L’Aquila – (di Pio Rapagnà, ex parlamentare abruzzese) – Il Mia Casa d’Abruzzo ha chiesto ancora una volta che la Regione Abruzzo, in collaborazione con il Governo nazionale e con tutti i “soggetti attuatori” pubblici e privati, promuova, coordini e controlli direttamente, attraverso i propri enti strumentali, l’avvio della ricostruzione “pesante”, e coinvolga “tutti gli interessati” nelle iniziative, nei processi decisionali, nella “gestione sociale” e nell’uso “esemplare” delle risorse che sono ancora a disposizione ed immediatamente “spendibili”.
Il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche Sardegna-Lazio-Abruzzo, l’ATER ed il Comune di L’Aquila non sono stati capaci, nei 4 anni ormai trascorsi, di dare avvio alla ricostruzione pesante di “tutti” gli alloggi ed edifici residenziali pubblici classificati E, dimostrando di non essere, e non essere stati, all’altezza della gravità della situazione e non più meritevoli di fiducia da parte dei Cittadini e delle famiglie ancora sfollate, in quanto “incapaci” di superare i più banali ostacoli burocratici frapposti, forse artatamente, per “bloccare” proprio la ricostruzione pesante.
Allo stesso modo, purtroppo, si sono comportati il Consiglio regionale e le Istituzioni competenti della Regione Abruzzo, della Provincia e del Comune dell’Aquila, come se ci trovassimo in presenza di un “perverso e diabolico” accordo, per “non consentire” l’approvazione sia di una Legge ad hoc e sia di un “atto di indirizzo” nei confronti degli “inermi e confusi” soggetti attuatori.
Allora è necessario “prendere atto” di una amara verità: pur avendo a disposizione le risorse economiche per “operare”, non è stata resa possibile la ricostruzione delle Case E di proprietà dell’ATER e del Comune dell’Aquila, mentre oggi si parla di “trasformare” gli alloggi provvisori del Progetto C.A.S.E. in vere e proprie “Case Popolari”, nelle quali lasciare o trasferire gli Inquilini e gli Assegnatari le cui abitazioni originarie, rese inagibili dal terremoto, verranno abbattute ma non ricostruite.
E’ disarmante, che in tale contesto, si sia inserita la “malaugurata” iniziativa della Senatrice Stefania Pezzopane, la quale ha “proposto”, ed il Parlamento ha approvato, che 150 milioni di euro per la ricostruzione pubblica “non spesi” nell’anno in corso “possano essere stornati” verso la ricostruzione privata: pertanto, sin da oggi, sono a rischio “storno” proprio i fondi, non ancora spesi dai soggetti attuatori della ricostruzione pubblica, per un totale di 123 milioni di euro!
Nella attuale situazione di totale incertezza inerente la “filiera” che coinvolge l’ATER, il Provveditorato, il Genio Civile ed il Comune dell’Aquila, è necessaria la convocazione da parte del Presidente della Regione Gianni Chiodi, di un “incontro di lavoro congiunto”, con lo scopo di “verificare e superare” al più presto ogni e qualsiasi difficoltà causate dalle incomprensioni, dagli equivoci e dalle incertezze tecniche e procedurali, prima che sia troppo tardi e, in ogni caso, prima delle ferie estive.


16 Luglio 2013

Categoria : Cronaca
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