CONAPO su revisione soccorso urgente


«La proposta del dipartimento dei vigili del fuoco di revisione del dispositivo nazionale di soccorso tecnico urgente, se attuata, avrà gravi e negative ripercussioni sulla sicurezza dei cittadini, come anche sulla sicurezza degli stessi vigili del fuoco, senza peraltro riuscire a cogliere nessun obiettivo di vera razionalizzazione nell’impiego delle risorse disponibili». È la contestazione che il sindacato dei vigili del fuoco Conapo muove alla proposta del ministero dell’Interno che «comporterà la chiusura di notte di alcune sedi dei vigili del fuoco -si legge in una nota del sindacato- in determinate aree del paese secondo criteri statistici e ragionieristici, e di ridurre il numero degli uomini impiegati nelle squadre di soccorso, a causa dei tagli alle assunzioni che nel 2016 porteranno il corpo al collasso». «Solo chi è lontano mille anni luce dalla realtà del soccorso può scrivere una simile assurdità che trasuda di totale incompetenza tecnico operativa», è il chiaro commento di contrarietà che si legge nella nota del sindacato Conapo, che continua: «La palese dimostrazione dell’inefficacia del ‘metodo utilizzatò dalla nostra amministrazione, e del fatto che non si può basare il soccorso e la sicurezza sulle statistiche, è data dalla vicenda del naufragio della Costa Concordia e del nucleo sommozzatori vigili del fuoco di Grosseto, del quale l’amministrazione, ne ha previsto la soppressione, insieme ad altri 6 in Italia». «Dopo il drammatico evento, il Conapo non può fare a meno di domandarsi -si legge ancora nella nota- se qualcuno, al ministero dell’Interno, si è accorto che alcuni eventi possono avvenire statisticamente di rado, ma prima o poi fatalmente avvengono, e come sarebbero andate le cose con il dispositivo di soccorso ridotto a quello previsto nella bozza, ovvero senza il pronto intervento anche dei sommozzatori di Grosseto? Quanti morti in più -si chiede ancora il Conapo avremmo dovuto contare?».


17 Luglio 2013

Categoria : Cronaca
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