E non chiamateli “Stefano”!
Murialdo – DIFENDERE I DIRITTI DEGLI ANIMALI, MA ANCHE QUELLI DEI PASTORI – Scrive il segretario generale dell’Associazione Italiana per la Wilderness (AIW) riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente : “E’ morto un orso marsicano: ucciso a fucilate, o forse più verosimilmente avvelenato, e nessuno si chiede come mai ciò sia avvenuto! Tutti hanno protestato solo per la morte. Anche i pastori hanno protestato e protestano da anni per i danni che subiscono e che non gli vengono rimborsati o gli vengono rimborsati tardi e magari anche poco. Di questi, nessuno scrive: ed è la vera ragione della morte e degli avvelenamenti.
Il popolo degli ambientalisti pretende, con una visione di un metodo democratico sovietico, che il popolo dei pastori paghi per tutti il diritto alla vita dell’orso! Loro, intanto, manifestano (contro chi? Per ottenere cosa? Per chiedere magari delle leggi che obblighino allevatori e pastori a subire passivamente i danni o, peggio, ad allontanarli dal Parco,… cosicché poi anche gli orsi si allontanino più di quanto già non fanno per cercare quelle prede “domestiche” alle quali da generazioni sono abituati?). Fanno raccolta fondi per inutili e stupide cartellonistiche. Raccolgano piuttosto fondi per contribuire ad indennizzare chi subisce i danni dalla fauna protetta là dove non lo fa lo Stato per carenza di finanziamenti o per un eccesso di fiscalità! Raccolgano fondi per far seminare terreni (o vi provvedano loro!), per favorire la pastorizia (sia privata che di Stato, caso mai).
Di questo ha bisogno l’orso. Di questo hanno bisogno i pastori. In tutto il mondo è la Società che paga i danni degli animali protetti; e quando non li paga autorizza chi subisce i danni ad auto-tutelare i loro beni (come, per il lupo, sta avvenendo in vari Paesi, anche europei: ultimo, il governo Obama). Sarebbe interessante vedere come gli ambientalisti reagirebbero se a fine mese dicessero loro che hanno lavoro poco e male per cui lo stipendio gli viene decurtato d’autorità!
E poi, ultima delle novità: se la prendono con il Parco Nazionale d’Abruzzo per una “pessima informazione”: come se non si conoscessero abbastanza le ragioni della morte dell’orso! O se una migliore e più precisa informazione servisse ad impedire ulteriori uccisioni!!! E’ normale che di fronte a notizie di grande impatto un organismo pubblico diffonda comunicati sulla base delle informazioni che intanto possiede, anche se poi risultano non del tutto precise. E’ normale che si parli di uccisione a colpi di fucile se l’animale ne porta i segni, ancorché poi risultati non letali. L’importante è che le notizie siano poi corrette. Non sono questi i problemi che riguardano l’orso marsicano e la sua protezione e gestione! Qui c’è qualcosa di politico non dichiarato! PAGARE I DANNI! E DARE DA MANGIARE ALL’ORSO NEL TERRITORIO PROTETTO DEL PARCO! NON E’ GIUSTO CHE PASTORI ED ALLEVATORI SOSTENGANO DI TASCA LORO UN PATRIMONIO CHE E’ DI TUTTI!
Non serve a nulla manifestare contro i bracconieri: non sono le leggi che impediscono l’uccisione degli orsi. Di leggi ne esistono fin troppe che stabiliscono il divieto di uccisione e di caccia in genere. Non sono mai servite a nulla, se non a far irritare chi ne subisce i divieti e quindi a scatenare la rabbia, quella stessa rabbia ed ingiustizia che poi ha spinto e spinge alcuni a farsi giustizia con le proprie mani. Non è questione giustificare le loro azioni, ma di difendere i loro diritti! Solo così si difendono gli orsi.
E, per favore, smettiamola di chiamarli “Stefano”!”.
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