Lite prete-sindaco: spari sì, spari no…
Calascio – Quattro gatti e, si presume, ancora meno fedeli in chiesa, ma a Calascio trovano ugualmente lo spunto per una pittoresca disputa finita a parole grosse sulla processione per il santo patrono e gli spari. Anzi, spari sì e spari no. Stando ai racconti di alcuni fedeli – un po’ esterreffati, a dire il vero – tutto è avvenuto ieri nello splendido paesino che svetta sulle pendici del Gran Sasso. C’era la processione e qualcuno voleva accompagnarla con degli spari, una manifestazione di gaudio e di fede un pochino troppo somigliante ad una guerra di botti. Il prete locale, don Kant (un nome autorevole ed evocatorio), che è di origine straniera, non voleva gli spari con la processione. Il sindaco Antonio Mattarelli, invece, li accettava. Ne è nata una disputa, nel corso della quale il prete si sarebbe sfilata – nella concitazione – la tonaca. Il sindaco, dal canto suo, forse memore della continua ripetizione dei film di don Camillo sulle reti televisive, avrebbe reagito. Sta di fatto che ad un certo punto si sono udite in paese le note e le parole del patriottico canto “qui non passa lo straniero”. Un atteggiamento chiaramente non rispettoso nei confronti del parroco, che a Calascio svolge il suo lavoro apprezzato da molti. Anche se non da tutti, evidentemente. Una baruffa di paese, sarebbe forse piaciuta a Guareschi. Non è escluso che la cosa finisca anche in carta bollata.
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