Berlusconi, n.23: “Siete in un paradiso” – Entro dicembre “tutti in casa”, ma è gennaio
L’Aquila – “Dopo le sofferenze patite, siete arrivati in un paradiso”. Cosi’ il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, oggi nel corso della sua 23/ma visita a L’Aquila dal 6 aprile, ha definito gli appartamenti di Cese di Preturo, consegnati oggi agli aquilani. Con lui l’on.Paola Pelino, il capo della Protezione civile Bertolaso, il presidente Chiodi e altre autorità . “Questa terra e’ straordinaria, se non avesse avuto quel torto di aver prodotto quello che ha prodotto”. Le strutture antisismiche degli appartamenti, ha detto Berlusconi, “sono straordinarie” e “c’e’ l’assoluta sicurezza”. Il presidente del Consiglio ha poi firmato autografi e ha scherzato dicendo “spendeteli bene, son 35 euro”, mentre ad un’anziana che lo salutava, il presidente ha risposto: “Questa donna ritornera’ una ragazza, qui puo’ fare footing la mattina”. Le case, ha poi sottolineato il premier, “sono belle e non sembrano in serie, non sono casermoni o case popolari, si inseriscono in punta di piedi nel paesaggio, in quello che si chiama skyline”.
LA PROMESSA – Il premier ha ribadito la promessa, fatta anche da altri, primo tra i quali Bertolaso: “Entro dicembre tutti avrete una casa”. Il Cavaliere lo ha detto ad una donna che gli si è avvicinata, facendogli notare di non aver ancora avuto prospettive certe per una sistemazione. Oggi a L’Aquila la giornata è stata molto fredda e il premier ha potuto constatarlo di persona. Ma ha indossato con disinvoltura ugualmente soltanto la giacca dell’abito, senza aggiungere soprabiti. Con i 237 appartamenti consegnati oggi a Cese di Preturo, Bazzano e Sant’Elia, per completare il Piano “Case” ne restano, secondo i dati forniti dalla Protezione Civile, ancora 4.300. Fino ad oggi, invece, gli appartamenti consegnati sono stati 900 mentre sono 2.287 i moduli abitativi provvisori ancora da consegnare. La Protezione Civile ha fatto sapere che sono stati individuati anche gli spazi per ulteriori 19 “piastre” e 19 palazzine da costruire sempre nell’ambito del Piano “Case”, entro il 15 gennaio. Per quanto riguarda gli aquilani, invece, sempre secondo i dati forniti dalla Protezione civile, circa 5.800 persone vivono ancora in tenda, 13mila negli alberghi e novemila hanno trovato ricovero in case proprie, di amici o in affitto.
RAGAZZE? CHE NON SI CHIAMINO NOEMI… – Per quasi mezz’ora Silvio Berlusconi ha intrattenuto oggi alla caserma di Coppito 150 giovani che hanno fatto il servizio civile nelle zone terremotate in Abruzzo. Con lui il sottosegretario Giovanardi, che ha ricordato i primi passi, negli anni Novanta, della neonata schiera dei volontari, che erano in origine meno di 200 e oggi sono decine di migliaia ovunque ci sia – come in Abruzzo adesso – bisogno di loro. Adottando ancora una volta lo stile goliardico e battutesco che usa sempre più volentieri, il premier ha snocciolato battute, alcune delle quali decisamente disinvolte: “Adesso facciamo una cosa maliziosa e birichina: alzate le mani e facciamo tutti le corna cosi’ non dicono piu’ che le faccio solo io…”, ha detto il presidente in mezzo ai ragazzi. Poi si e’ girato di colpo e ha scherzato: “Chi mi sta toccando il culo?”. Berlusconi poi si e’ rivolto alle ragazze e ha scherzato di nuovo: “Ragazze, vanno sempre bene. Basta che abbiano piu’ di 18 anni e non si chiamano Noemi”. Il premier ha poi impartito a tutti una lezione di come ci si comporta nel contatto con la gente: “Chiamate tutti per nome”, ha spiegato, “e non date mai la mano sudata”. Il Cavaliere ha poi dato appuntamento ai ragazzi: “Ci vediamo tra sei mesi, vi offro io una cena in un ristorante a Coppito e mi aspetto di passare 3 o 4 ore con voi cosi’ mi raccontate qualcosa della vostra esperienza”. “Questa, ha aggiunto, e’ l’Italia che ci piace”. E poi ha ammonito i giovani: “Abbiate sempre il sole in tasca”.
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