UGL: “Sanità aquilana dimenticata”
L’Aquila – Giuliana Vespa, UGL sanità , scrive: “La preoccupante situazione che vive l’ospedale è facilmente riscontrabile da chiunque si prenda la briga di farsi un giro in quel che resta del nostro S. Salvatore. Tante, troppe sono ancora le tende ed i container adibiti a visite specialistiche. Un esempio per tutti è il laboratorio analisi, che notoriamente, ogni giorno riceve un enorme bacino di utenti, e che attualmente è ancora sotto una piccola tenda con i comprensibili disagi che tale sistemazione genera considerato anche che i cittadini sono costretti a fare la fila all’aperto.
Ma la cosa vergognosa è, che il 20 aprile 2009 il Centro Moscardi, dopo accordi telefonici con l’ex manager Marzetti, inviava un fax per mettere a disposizione il proprio centro diagnostico con risonanze magnetiche, ecografi ed apparecchiature radiologiche, chiedendo una convenzione temporanea d’emergenza con l’ASL. Tanto l’entusiasmo dimostrato dall’ex manager per questa proposta ma ad oggi, nessuna risposta è giunta dalla direzione sanitaria.
E’ bene sottolineare che al momento l’Unità Operativa di diagnostica per immagini del S. Salvatore è attiva solo per le urgenze o prescrizioni da Pronto Soccorso. Tutti gli utenti che hanno bisogno di risonanza magnetica, ecografia o altro, si devono recare fuori dall’Aquila.
Non è accettabile che in un momento in cui, con fatica la popolazione aquilana sta cercando di tornare nella propria città , non venga messa nella condizione di poterlo fare, perché non si può pensare di far rinascere una città senza un’adeguata risposta sanitaria.
L’UGL sanità chiede che vengano rese pubbliche le motivazioni che hanno portato l’ex manager e l’assessore regionale alla sanità , ad ignorare questa proposta che avrebbe aiutato i cittadini aquilani a curarsi nella propria città già dal 27 aprile 2009.
Chiediamo, inoltre, al nuovo Commissario Silveri di prendere in considerazione tutte quelle proposte, vecchie e nuove, che siano atte a migliorare la risposta sanitaria in un momento così drammatico per la nostra sanità e per L’Aquila.
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