TETI, scuola femminile calcio a 5
Chieti – La prima Scuola Calcio Femminile, specializzata nella preparazione specifica per il Calcio a 5, nasce a Chieti promossa dall’Associazione Sportiva Dilettantistica Culturale “Tetidea”, con Presidente, Giuseppe Marcuccitti, Vice Presidente, Paolo Serdini, Tesoriere – Segretario, Arianna Pompilio, e Consiglieri Giuseppe Desiderio e Corrado Pescara.
La direzione sportiva della Scuola Calcio Femminile sarà affidata a Giuseppe Marcuccitti, gloria del calcio a 5 di Chieti, allenatore Campione d’Italia 2013 nella serie A Femminile, con la squadra teatina “AZ GOLD Women”.
Il Direttore Generale di tutte le attività sportive dell’Associazione sarà Gianni Colaiocco, da anni vicino al Presidente.
«Lascio dopo tanti anni l’allenamento diretto di squadre impegnate nei campionati nazionali – ha dichiarato Marcuccitti – per potermi dedicare esclusivamente all’avvio di questa “Scuola” progetto in cui credo fortemente e nel quale mi impegnerò con la stessa passione e determinazione che ha contraddistinto la mia lunga carriera sportiva.
Sono convinto che la città di Chieti, forte anche dello scudetto di Serie A, conquistato dalle mie ragazze della AZ GOLD qualche settimana addietro, potrà diventare nel giro di pochi anni un punto di riferimento federale per tutte quelle giovani ragazze che vogliono avvicinarsi al calcio a 5.
La “filosofia” di questa Scuola Calcio, tra le prime in Italia a puntare principalmente sul rosa ma non solo, sarà orientata ad insegnare alle giovani atlete la regola del cosiddetto “terzo tempo”, quale modello da seguire fuori e dentro il campo di gioco da adottare, possibilmente per tutta la vita.
Lo sport deve essere vissuto dai giovanissimi anzitutto come divertimento lasciando, per il momento, l’agonismo a tutti i costi confinato fuori dal rettangolo di gioco.
La fascia d’età per potersi iscrivere è, infatti, molto bassa, si va dai 7 ai 13 anni, anche maschietti o misti, periodo della vita nel quale le ragazze ed i ragazzi devono soprattutto divertirsi, socializzando tra loro e vivendo, per la prima volta, l’esperienza dello spogliatoio ma senza dimenticare i valori del rispetto e dell’educazione ancorati al fermo convincimento che non c’è insegnamento più importante che quello offerto dalla famiglia.
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