Marchionne: “Di soli diritti moriremo”
Atessa – INVESTIMENTI, 700 MILIONI PER LA SEVEL – (Foto: la stele ad Agnelli e uno sciopero alla Sevel) - “Se continuiamo a vivere di soli diritti, di diritti moriremo”. Cosi’ Sergio Marchionne, amministratore delegato della Fiat, commenta il momento socio-economico dell’Italia e l’atteggiamento da assumere per superare la crisi. “I diritti di tutti, a prescindere dalla categoria sociale di appartenenza, costituiscono la base di una societa’ civile. Ma oggi viviamo in un’epoca in cui si parla sempre e solo di diritti”.
DIRITTI SACROSANTI, MA … – Marchionne cita “il diritto al posto fisso, al salario garantito, al lavoro sotto casa; il diritto a urlare e sfilare, il diritto a pretendere”. “Lasciatemi dire – ha sottolineato l’amministratore delegato della Fiat – che i diritti sono sacrosanti e vanno tutelati. Se, pero’, continuiamo a vivere di soli diritti, di diritti moriremo. Perche’ questa ‘evoluzione della specie’ crea una generazione molto piu’ debole di quella precedente, senza il coraggio di lottare, ma con la speranza che qualcun altro faccia qualcosa. Una specie di attendismo che e’ perverso ed e’ involutivo. Per questo – ha detto ancora Marchionne – credo che dobbiamo tornare ad un sano senso del dovere, consapevoli che per avere bisogna anche dare. Bisogna riscoprire il senso e la dignita’ dell’impegno, il valore del contributo che ognuno puo’ dare al processo di costruzione dell’oggi e soprattutto del domani”.
MODIFICA VOLUTA DA FIOM – “Per ironia della sorte, la modifica dell’articolo 19 introdotta nel 1996 e’ stata voluta proprio dalla Fiom che ha appoggiato un referendum popolare promosso da Rifondazione comunista e dai Cobas”. La precisazione arriva dall’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, a proposito della sentenza della Consulta sulla rappresentanza sindacale nelle aziende.
“Pare che oggi – ha sottolineato Marchionne, riferisce l’AGI – non se lo ricordi piu’ nessuno. Tra tutti quelli che hanno commentato la sentenza della Consulta, non ho mai sentito dire che la Fiat ha applicato, con coerenza, una legge che adesso alla Fiom non piace piu’. Anzi, hanno messo noi sotto accusa, dicendo che abbiamo violato la Costituzione, mentre abbiamo solo rispettato una norma in vigore da 17 anni e voluta da chi ora la contesta”. L’a.d. ha difeso le “scelte coraggiose e di rottura col passato della Fiat”, per garantire ai suoi stabilimenti le “condizioni minime di competitivita’ rispetto ai concorrenti”. “Mi rendo conto che quando si introduce un cambiamento – ha detto ancora Marchionne – non ci si puo’ aspettare un consenso unanime. Ma non si fanno gli interessi dei lavoratori difendendo un sistema di relazioni industriali che non e’ in grado di garantire che gli accordi stipulati vengano effettivamente applicati”.
INVESTIMENTI OCEANICI – Dal 2004 al 2012 il gruppo Fiat ha investito in Italia 23,5 miliardi di euro per produzione e attivita’ di ricerca e sviluppo. “A fronte di questo enorme sforzo – ha sottolineato Marchionne – abbiano ricevuto agevolazioni pubbliche, previste dalle norme italiane ed europee, pari a circa 742 milioni di euro. Agevolazioni, peraltro, disponibili a tutte le aziende europee”. Sergio Marchionne, ha presentato oggi alle autorita’ locali e provinciali le attivita’ future dello stabilimento Sevel di Atessa dove viene prodotto il veicolo commerciale leggero Ducato.
SEVEL – L’investimento, pari a circa 700 milioni di euro nell’arco di cinque anni, si legge in una nota del Lingotto, permettera’ all’impianto di Sevel, organizzato secondo i principi del World Class Manufacturing, di confermarsi sempre di piu’ uno stabilimento automobilistico all’avanguardia nel mondo.
La Fiat accetta la richiesta di incontro avanzata dalla Fiom dopo la pronuncia della Corte Costituzionale sulla rappresentanza sindacale in fabbrica, ma non intende rimettere in discussione gli accordi gia’ siglati. “Siamo piu’ che disposti ad incontrarli – ha detto Marchionne – tenendo come dato acquisito che non possiamo assolutamente mettere in discussione accordi gia’ presi dalla maggioranza. Accordi che peraltro sono stati cruciali nel dare vita a realta’ produttive d’eccellenza a livello europeo. Li incontreremo con la speranza che anche loro riconoscano che adesso, in gioco, c’e’ la possibilita’ di far rinascere un sistema industriale nel Paese. Spero di cuore che questa nuova situazione sia la prima mossa per cambiare quell’immagine che finora abbiamo dato dell’Italia”.
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