Aeroporto Parchi, tante promesse ed incoraggianti annunci: ma sarà tutto ok?
L’Aquila – (di Stefano Leone) – UN COMANDANTE MERIDIANA: “DIFFICILE CHE AEREI DA 100 PASSEGGERI POSSANO OPERARE” – (Foto: la pista aquilana e la conferenza stampa a Roma) – “L’Aeroporto dei Parchi collegherà finalmente il territorio in maniera efficiente all’Italia ed al resto d’Europa…”. Recita così, il resoconto della conferenza stampa del 3 luglio 2013, a Roma, di cui ci siamo occupati nei giorni scorsi.
Sul sito dell’aeroporto aquilano, in verità sempre piuttosto scarno, all’indomani dell’appuntamento romano invece, dovizia di particolari e autocelebrazioni su ciò che è stato presentato e ciò che accadrà in futuro. Un futuro presentato, in pompa magna, in una sede, (la Sala Nassirya del Senato a Palazzo Madama), la cui scelta, si fa fatica a comprendere. O forse, si comprende fin troppo.
Quel “…collegherà finalmente…” guarda proprio al futuro ma quali termini temporali ha questo futuro? Di questo non si hanno certezze. Una, in verità c’è, almeno secondo ciò che affermano i vertici di X-Press, la società di gestione, vale a dire che alla fine di questo mese di luglio si potrà vedere il primo decollo di un volo commerciale passeggeri. Tra il dire e il fare, però, la prudenza non è mai troppa.
“Oggi la nostra società conferma ufficialmente la conclusione positiva dell’iter di certificazione per l’apertura dello scalo al traffico commerciale passeggeri in categoria 2B”. Si legge, ancora integralmente riportato sul sito. “In merito allo scalo di L’Aquila ti informo che l’iter di certificazione e’ in corso. Quando sarà concluso ci sarà una nuova riunione in Enac, ma non mi hanno quantificato i tempi”. Questo quanto, altrettanto integralmente, riportato in una nota della serata del 3 luglio 2013, di ENAC, interpellato in proposito sull’iter. Forse sarebbe stato meglio dare annunci certi dopo aver raggiunto l’obiettivo. Sempre testualmente dal sito: “… Noi siamo il primo aeroporto italiano a totale gestione privata…”. Questo è un altro cavallo di battaglia che viene cavalcato ormai con insistente ripetitività. E, anche qui, la prudenza e la riflessione non sarebbero fuori luogo. I circa 200 mila euro all’anno per i primi tre anni che il Comune dell’Aquila versa alla X-Press come li chiamiamo? Soldi privati? No. Sono soldi pubblici. La notizia degli 860 mila euro del Fondo Sociale Europeo, che attraverso la Regione nell’ambito di “Lavorare in Abruzzo 3”, verranno riversati alla X-Press sono soldi privati? No. Sono soldi pubblici. Per di più questi ultimi dovranno servire per creare circa 60 posti di lavoro e, dalle dichiarazioni ufficiali si dice che verranno spesi per assumere forza locale. Bella notizia se sarà confermata.
Luciano Di Renzo è Comandante di Meridiana Fly. Pilota di competenza ed esperienza su voli di linea con A320/A330. Presidente del Comitato Esecutivo IFSC, (Italian Fly Security Committee), italiano per la sicurezza del volo dal 2003 al novembre 2010. Ora, il Com.te Di Renzo è responsabile di progetti internazionali dell’associazione. E’stato, inoltre, Presidente sia della sicurezza e dei Comitati di sicurezza della italiana Air Carrier Association “ASSAEREO” 2009-2011, ora consulente per l’associazione in sicurezza e tematiche di sicurezza.
- Comandante Di Renzo, lei conosce la situazione dell’aeroporto dei Parchi di L’Aquila?
“Non nei dettagli minimi ma ho seguito la storia”.
- Secondo lei, quanto tempo merita l’iter per l’abilitazione alla categoria 2B/ICAO alla quale aspira lo scalo aquilano?
“Non è tanto una questione di tempi, che pure meritano lo svolgimento necessario affinchè ENAC esamini le carte ed emetta il parere tecnico, quanto la presenza di una serie molto elaborata di prerogative strutturali e operative che rendano effettivamente efficace lo scalo”.
- Quali ad esempio, per poter operare come scalo di aviazione commerciale?
“Per quanto concerne i voli commerciali con passeggeri, sevizi come, ad esempio, il servizio antincendio deve essere obbligatoriamente presente sullo scalo e deve avere standard di pronto intervento immediati e codificati così come leggi e regolamenti prevedono. Poi c’è la questione della procedura strumentale. Gli aeroporti abilitati al traffico commerciale devono avere procedure di avvicinamento e atterraggio strumentali. Non mi sembra che L’Aquila rientri tra questi. Per installare una procedura strumentale è questione complessa e delicata della quale se ne occupa l’ENAV, (Ente Nazionale Assistenza Volo), che a seguito di numerose prove con aeroplani all’uopo predisposti per le radiomisure, rilascia l’autorizzazione alla pubblicazione della procedura strumentale abilitata. La procedura strumentale è fondamentale in ogni caso ma soprattutto in caso di visibilità ridotta oppure di copertura delle nubi molto bassa sull’aeroporto”.
- Quanto è importante la situazione orografica intorno all’ubicazione dello scalo?
“Molto. Un aeroporto situato tra le montagne è sicuramente penalizzato rispetto ad uno situato a livello del mare. Gli ostacoli e la loro posizione, come le montagne ad esempio, dettano i “disegni” delle procedure strumentali. Più alture ci sono intorno alla pista più difficoltoso è l’avvicinamento e l’atterraggio. Tutto questo, sia in condizioni normali ma ancor di più in caso di bassa visibilità oppure di condimeteo avverse per vento forte o wind shear, (variazione repentina dell’intensità e direzione del vento a bassa quota Ndr)”.
- Comandante Di Renzo, lei pensa che aeroplani fino a 100 passeggeri possano operare sull’aeroporto dell’Aquila?
“Ma io credo proprio di no. Direi, magari, fino a 50 passeggeri. Veda a mio avviso su un aeroporto come quello aquilano possano operare al massimo aeroplani fino all’ATR42, ad esempio. D’altronde, con i problemi sui quali abbiamo disquisito fin quì, diciamo che più un aeroplano è grande maggiori sono le esigenze che la sicurezza del volo richiede all’aeroporto ricevente”. In ogni cosa è salutare, di tanto in tanto, mettere un punto interrogativo a ciò che a lungo si era dato per scontato.
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