Ci stanno esibendo i gioielli di famiglia?


Zio Gianni, caro premier Enrico Letta, avrebbe agito ben diversamente e con sapiente tatto. L’atto di forza dell’abolizione delle province quasi a dispetto è sgradevole, e presta il fianco a più di un rilievo. Prima di tutto l’asineria di voler abolire le province nonostante una vistosa illegittimità, che uno studentello di legge avrebbe rilevato senza sforzi. Ma è colpa del governo Monti, d’accordo.
Ora la sparata del ddl costituzionale per far vedere i gioielli di famiglia, per esibire una fermezza che potrebbe essere apprezzata, se fosse autentica. Invece è una boutade. Fate i duri, tagliate le province, ma vi guardate bene dall’esibire altrettanta decisione nel dimezzare i parlamentari e soprattutto i loro stipendi. Che goffo atteggiamento. Se si è duri (potremmo anche apprezzare un soprassalto di autoritarismo benefico e sincero), bisogna esserlo davvero, sempre e fino in fondo. Cominciando da casa propria, dove sprechi e dilapidazioni di denaro abbondano. E chiacchiere moralizzatrici pure.
Con questo azzeramento, improvvido e pasticciato, dimenticate per esempio che a L’Aquila volete spendere e state spendendo 50 milioni… per la nuova sede della provincia! La gente ancora una volta si chiederà dove avete la testa, e verificherà che l’Italia è irrimediabilmente ridicola. Confidiamo nei giornali stranieri, specie britannici: prendeteci pure per i glutei, avete mille motivi per farlo, e adesso uno in più. E, formaggio sui maccheroni, scrivete che le marche da bollo sono già aumentate, ma i soldi per L’Aquila non si vedono.



05 Luglio 2013

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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