Pietrucci? Fuori per le sue frequentazioni


L’Aquila – CIALENTE PARLA NUOVAMENTE DI LOGGE POTENTI E OCCULTE CAPACI DI ORIENTARE E SUGGESTIONARE – ANCHE CORDESCHI FU ESONERATO PER LO STESSO MOTIVO – Rimosso dall’incarico di capo di gabinetto del Comune? Sì, si apprende solo ora il perchè, dopo tante illazioni e sparate anche sui social network, non sempre… disinteressate, e spesso enfatiche ed esagerate. A Pierpaolo Pietrucci è capitata questa disavventura, per aver avuto frequentazioni con la redazione di un “giornalaccio”, così lo definisce il sindaco. Pierpaolo Pietrucci, PD, personaggio molto in vista e dato per favorito anche nella competizione per le candidature, consiglere provinciale, è stato “esonerato” da un incarico di fiducia dal sindaco Massimo Cialente in persona.
Il giornale in questione, che in citta’ viene diffuso gratuitamente, è “L’Editoriale”, direttore Giuseppe Vespa. “Nella nostra citta’, in un ristretto cerchio – afferma Cialente – esiste un giornale che viene stampato e gratuitamente diffuso (chi paga?) in una nicchia particolare e che viene usato come strumento di pressione politica, spesso a servizio di determinati interessi. Io ritengo che, nella nostra Citta’, e spero che nessuno finga di scandalizzarsi (anche l’ipocrisia ha un limite) sia a tutti noto che esistono e si muovono troppe logge, gruppi di pressione che spesso degenerano in lotte violentissime e laceranti, anche nell’interno delle Istituzioni piu’ importanti, definirei quasi sacre. Come in tutte le citta’ di provincia, spesso, questi scontri e la stessa vita politica, si basano su gossip, calunnia e dietrologie che addirittura, a volte, riescono a dettare l’agenda alla politica suggestionando persino l’attenzione della Magistratura. Non e’ una novita’, ne’ solo aquilana. Devo forse ricordare l’uso della prima pagina che fanno i due giornali di Berlusconi, Il Giornale e Libero, nei confronti degli avversari politici del Presidente? Sono gli effetti collaterali di una sana democrazia”.
“Nel contempo, ritengo al contrario, che certi giornalacci – e’ sempre il sindaco – in nome di un rinnovato linguaggio e rinnovato costume della politica e del modo di fare politica, vadano combattuti in un solo modo, ignorandoli ed isolandoli. Ripetutamente a Pierpaolo Pietrucci, che ho sempre incitato, investendo su di lui, ho spiegato questo mio atteggiamento, che e’ politico e non personale, cercando di fargli capire, soprattutto, che coloro che si affacciano per un rinnovamento della politica devono utilizzare strumenti nuovi ma soprattutto etici rispetto alla comunita’. Lo avevo spiegato anche al direttore generale Cordeschi, altro mio strettissimo collaboratore, che non mi volle ascoltare e che quotidianamente incontrava per circa due ore i giornalisti del fogliaccio nella sua stanza, nella dimora comunale, affianco al mio ufficio, riferendo spesso in modo strumentale l’attivita’ quotidiana di assessori, dirigenti e funzionari. Per questo motivo cacciai Cordeschi.
Negli ultimi mesi, ripetutamente, avevo consigliato e chiesto a Pietrucci di evitare, in nome di una scelta politica, queste frequentazioni, poiche’ quando si parla del Comune dell’Aquila si danno notizie, non si tentano azioni di ridicolo sciacallaggio. Come Cordeschi, ha invece ritenuto che quel pezzo di mondo potesse avere una dignita’ politica. Su questo, e non per altro, l’ho rimosso da capo di gabinetto. Trovo aberrante – conclude il sindaco – che il capo di gabinetto si incontri, parli, e si confidi con chi negli stessi giorni, per attaccare alcune scelte dell’amministrazione, ingiuria non tanto il sindaco quanto gli assessori. Non si sta seduti al bar con chi la stessa mattina con toni calunniosi chiede le dimissioni di qualche assessore. La Citta’ non capisce da che parte si sta, ma soprattutto non lo capiva piu’ il Sindaco”.
(Ndr) – Per dovere di cronaca riportiamo la notizia, così come è stata diffusa. Sul termine di giornalaccio riferito a Vespa e al suo Editoriale, non possiamo essere d’accordo e non lo siamo, lasciando a chi lo ha usato la responsabilità di averlo fatto. Un giornale può piacere o non piacere, ma non è mai definibile giornalaccio. Almeno per noi e per quanto abbiamo imparato in tanti anni. Tanto meno quando appare a chi non lo condivide contrario e ostile a qualcuno o qualcosa.


05 Luglio 2013

Categoria : Cronaca
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