Pensierino ed elezioni
(Nemo) – Da settimane si trascina nell’assoluta indifferenza dei cittadini, annoiati dai giornali che le dedicano troppo spazio, l’inutile polemica sulla data del voto regionale. Pensiamo che a un trenta, quaranta per cento delle persone non importi un fico secco senza mandorla tostata quando si vota, perchè a votare non ci va proprio. Se candidato sia Chiodi o D’Alfonso, pensiamo, a tanta gente non interessa, perchè potrebbero esserci anche i nomi di Giulio Cesare e di Nerone nelle liste, senza maggiore attenzione. Votare a novembre oppure a primavera del 2014? Francamente, gli abruzzesi se ne fregano, anche quelli che a votare ci vanno. Di solito. Se si insiste nella polemica, invece, non ci andranno neppure loro. Ciò che disgusta – pensiamo – non è la diatriba sulla data, ma l’eterna, smosciante e triste abitudine di polemizzare e di farsi pubblicare dai giornali. Che potrebbero anche occuparsi d’altro o dire asciutti: si vota quando scade la legislatura. Punto e basta. Ma ci vuole tanto?
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