“Il rischio di malavita è reale e incombente” nella prospettiva della ricostruzione “pesante”
L’Aquila –
Commissione antimafia, lavori in parte secretati e quindi temi inaccessibili, ma altre cose sono state lasciate trapelare, non a caso certamente. Dopo le lubnghissime audizioni di oggi (Bertolaso, Prefetto, sindaco, presidente della provincia, magistrati e altri), in serata viene fuori che il rischio di infiltrazioni mafiose c’è, è reale e anche concreto. Tant’è vero che si ricorrerà forse a provvedimenti legislativi speciali per la situazione aquilana. Infatti, di situazioni come quella aquilana non ce ne sono mai state e la ricostruzione “pesante” (cioè un fiume di denaro nei prossimi anni), ma anche quella meno pesante, attirerà malavita come il miele attira le mosche. Meno dolcemente, però…
I commissari e le autorità aquilane non sottovalutano, quindi. In verità un paio di provvedimenti di allontanamento di ditte sospette ci sono già stati, e altri sono al vaglio. Finora “tiene lo scudo” innalzato, ma l’occhio acuto dello Stato dovrà darsi ancora molto da fare. Lo ammette il sen.Pastore, unico abruzzese in commissione, che parla di rischi evidenti “perchè gireranno tanti soldi ed è inevitabile che sia così”. Occorre avere fiducia nella gente abruzzese, ma meglio essere previdenti. Conforta che impegnate siano autorità di prim’ordine, dal prefetto ai magistrati e agli investigatori. Però tutti sono d’accordo e ripetono la stessa frase: attenzione massima.
La delegazione della Commissione parlamentare antimafia era composta da 11 persone. Come abbiamo riferito nelle notizie precedenti dalle 11 di questa mattina, gli auditori erano guidati dal Presidente Giuseppe Pisanu. Alle 14 era in riunione già da 4 ore. Il primo ad essere sentito è stato il capo della Protezione civile Bertolaso, il secondo il prefetto Gabrielli. E’ toccato quindi al presidente della Regione Chiodi, al sindaco Cialente e al presidente della Provincia Pezzopane, al capo della Procura Rossini e ad altri. SERRA – “Dalle audizioni di oggi emerge un quadro di cui bisogna prestare tantissima attenzione, e’ un quadro fatto di possibili infiltrazioni di stampo mafioso”. Lo ha detto oggi il senatore del Pd, Achille Serra, nel corso della vista della Commissione Antimafia all’Aquila. “Mi tranquillizza il fatto – ha proseguito – che in questa provincia opera gente di primo ordine a livello di magistrati, di Prefetto, di forze dell’ordine e c’e’ grande collaborazione, ma non basta. E’ necessario – ha concluso – che queste strutture vengano rafforzate possibilmente con una attivita’ di intelligence ficcante perche’ la possibilita’ di infiltrazioni e’ consistente”.
PISANU – “Ci saranno molte piu’ imprese impegnate, molti piu’ soggetti coinvolti e quindi la vigilanza dovra’ essere piu’ minuta e puntuale. Oggi ha funzionato bene perche’ ci siamo trovati in una fase di alta concentrazione delle decisioni e dei sistemi di vigilanza. Quando passeremo alla fase successiva, la gestione non sara’ piu’ di emergenza ma ordinaria e dunque ci saranno molti piu’ centri di decisione coinvolti ed e’ chiaro che si moltiplicheranno per i malintenzionati, le occasioni per interferire”. Lo ha dichiarato il Presidente della commissione parlamentare, Giuseppe Pisanu, rispondendo alle domande dei giornalisti che chiedevano spiegazioni sul passaggio dalla fase dell’emergenza a quella della vera e propria ricostruzione.
“I controlli antimafia andranno avanti e riguarderanno gli appalti, i subappalti, la gestione dei cantieri: con questi tre livelli di attenzione abbiamo gia’ dei margini di sicurezza e poi ci sara’ un controllo dinamico che interviene quotidianamente anche in momenti imprevedibili in modo che i margini di sicurezza siano sempre piu’ alti possibili”. Lo ha affermato il Presidente della Commissione parlamentare antimafia, Giuseppe Pisanu, da stamane impegnato, all’Aquila, insieme ad altri 14 parlamentari della commissione, in una serie di audizioni per fare il punto della situazione sull’eventuali infiltrazioni malavitose nella ricostruzione post-terremoto. Nel descrivere i controlli dinamici, Pisanu ha spiegato: “Significa che accertiamo che una impresa abbia tutte le carte in regola oggi per vedersi assegnato l’appalto”. “Puo’ accadere per esempio che dopo qualche mese quella impresa cambi tutto o in parte la titolarita’ e che i titolari che subentrano non abbiano l’idoneita’ dei precedenti. Se non ci fossero i controlli dinamici – ha proseguito Pisanu – non saremmo in grado di accertare insidie di questo genere perche’ puo’ essere benissimo che imprese, che sanno di non avere le carte in regola, non partecipino oggi alla gara d’appalto ma si riservino magari di intervenire su una societa’ che ha vinto l’appalto offrendo condizioni di particolare favore e di subentrare totalmente o in parte ad essa.
(Nella foto: In alto, il sen.Andrea Pastore, unico abruzzese in commissione antimafia. Sotto Giuseppe Pisanu e Achille Serra)
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