La cena è finita, addio Alessandro

L’Aquila – (Foto: zuppa di farro, come al Vecchio Mulino…) – (G.Col.) – Se n’è andato un uomo gentile e un professionista della cucina: Alessandro Mazzetti, proprietario negli anni passati di un noto ristorante in piazza Palazzo, quindi del Vecchio Mulino al Cermone, oggi in altre mani. Ma anche barista elegante in centro, imprenditore capace di capire il bello delle cose, di dedicarsi alla cura dell’ambiente e all’ornamento più accurato di giardini e spazi verdi. Come aveva fatto per anni, appunto, quando gestiva con la moglie il Vecchio Mulino, locale apprezzato da molti vip e turisti.
Nel menu sempre piatti originali, prelibatezze abruzzesi, prodotti freschi della sua Montereale (il paese di origine della famiglia), la immancabile zuppa di fagioli con le cotiche, o la mitica minestra di farro. Quando Mazzetti la preparava, per pochi appassionati, era praticamente sconosciuta e da qualcuno persino guardata con fastidio. Non sapevano, quei sapientoni, che il farro è uno dei cibi più antichi e cari ai legionari romani, che se ne rifornivano proprio nell’antica Sabina oggi aquilana.
Mazzetti aveva comperato, molti anni fa, un edificio diruto o quasi, nel cuore dell’area archeologica di Amiternum, e ne aveva fatto un locale bellissimo, di arredo colto, di piacevole trattenimento, pieno di belle curiosità e reperti archeologici inseriti nelle mura di base. Divenne il Vecchio Mulino, un posto chic di giorno, accogliente e confortevole di notte, di fronte ai camini e tra i muri di mattoni. Addio Alessandro, l’aquilanità di certi locali (ora scomparsi) era un bene prezioso, una dotazione culturale svanita. Chiuse le Tre Marie, chiuse le Salette, ora ci saluta anche Mazzetti. La cena non è servita, è finita per sempre.