Storia di un “imbroglio”


Questa è la storia, vera, di un “IMBROGLIO” (non credo sia l’unico) perpetrato dall Stato Italiano nei confronti dei lavoratori.
Uso il plurale perchè so per certo di non essere l’unico “fortunato” .
Nel 2008, per una serie di circostanze non dovute alla mia volontà, accetto (avete presente la scena di quello che sulla nave, con la spada alla schiena e gli squali in acqua deve decidere se tuffarsi o essere infilzato?) di andare in “esodo”. La banca presso cui lavoro ed il sottoscritto fanno un “patto” (quello che, tra gentiluomini, prevederebbe che non siano ipotizzabili carognate di nessun tipo, tantomeno da parte dello Stato) firmando un foglio di carta (credo si chiami contratto) nel quale tra l’altro c’è scritto che fino al 30 giugno del 2013 riceverò un assegno mensile dal “fondo” apposito della banca mentre dal 1 luglio diventerò ufficialmente pensionato INPS.
Qualche mese prima della data di fine giugno assolvo tutti gli adempimenti previsti e dopo qualche giorno ricevo la bella notizia che insieme ad altri “esodati” “truffati” rientro nel novero di quelli che grazie ad una delle tante fregature che lo Stato in Italia riserva a chi non puo’ difendersi, non rientrando tra i beneficiari “della salvaguardia prevista dall’art. 10 della legge 122/2010 – accesso alla pensione con le finestre in vigore prima della legge citata- la famosa pensione, anzichè da luglio comincero’ a prenderla da settembre, senza colpe ne della banca ne dell’Inps.
Siccome chi legge non è idiota mi risparmio le spiegazioni tecniche limitandomi a sottolineare che visto che avevo firmato per andare in “esodo” nel 2008, la norma in questione è UN IMBROGLIO al quale non ho potuto sottrarmi per il semplice fatto
che ignoravo quali fossero le idee che frullavano in mente a Tremonti ministro per l’economia (nelle tasche dei lavoratori) e a Berlusconi, che tra indagini, legittimi impedimenti, problemi di salute e risultati deludenti del Milan, all’epoca era anche presidente del consiglio.
Rsparmio ovviamente anche la filosofia spicciola per cui ovviamente c’è sempre chi sta peggio e grazie alla quale anche Muzio Scevola sarebbe passato per privilegiato e mi limito a ripetere che è un furto, con destrezza “maldestra”.
Per due motivi: il primo, che quando uno accede alla pensione, specie se non è una pensione come quell(e)a di Tremonti, dovrebbe riprendere soldi suoi, versati per anni e utilizzati dallo Stato per fare di tutto. Ed il secondo se vogliamo è anche piu’ grave del primo, rendendo bieco il comportamento di chi lo attua, e consiste nel costringere a convivere con situazioni insostenibili chi puo’ aver preso impegni e rischia di non poterli mantenere, a discapito di una reputazione che contrariamente a quella di chi “comanda” è assolutamente cristallina, senza se e senza ma come si usa dire da un po, a prova di intercettazioni, festini, bunga bunga o bingo bongo che dir si voglia, e tantomeno escort, eccetto il mod. 1300 clx che piu’ di 20 anni fa costava meno degli attuali 10.000 euro, e non 1.000.000 di euro, veniva dalla Germania e non dal Cairo. Trucco neanche a parlarne, al massimo la marmitta e se si fermava per strada al massimo attirava l’attenzione di qualche cane che faceva pipì su una delle ruote.
La cosa comica è che questa fregatura l’ho presa per “contenere” la spesa pubblica. A saperlo prima da grande avrei fatto il ministro delle finanze, così avrei risparmiato sulle pensioni dei colleghi onorevoli.


01 Luglio 2013

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