Costa teatina, basta con le proroghe: “PD e parlamentari non siano complici di Febbo”
Pescara – In qualsiasi altra regione d’Italia, o dell’Europa, la splendida costa teatina sarebbe un’area protetta e tutelata da decenni. In Abruzzo si tentenna, si perde tempo, si ascoltano troppo i contrari, non si cava un ragno dal buco e magari si chiude un occhio su chi vuole speculare e rovinare fino all’ultimo momento. Una situazione che, obiettivamente, suscita almeno sconcerto.
Scrivono Maurizio Acerbo, Consigliere Regionale PRC, Marco Marra, assessore del Comune di Vasto , Andrea Natale, assessore del Comune di Fossacesia, Nicola Tinari, consigliere provinciale PRC: “Ci vuole la faccia tosta di Mauro Febbo per invocare un’ennesima proroga della perimetrazione del Parco della Costa Teatina. Il PD non sia complice del rinvio.
Il 30 giugno è prevista la scadenza per consegnare al Ministero la proposta di perimetrazione della Costa Teatina.
Davanti a una mancata proposta da parte della Regione, si deve procedere alla nomina di un Commissario ad acta che provveda alla perimetrazione.
L’Assessore Febbo, nella veste di coordinatore del tavolo per l’istituzione del Parco Costa Teatina, piuttosto che definire la perimetrazione non ha fatto altro, in questi anni, che ostacolare il progetto del Parco.
Oggi, con l’avvicinarsi della scadenza e quindi della minaccia del Commissariamento, l’assessore Febbo tenta la carta della proroga. Dopo tutto questo tempo non vogliamo altre prese in giro. Il 13 aprile decine di migliaia di abruzzesi nella oceanica manifestazione a Pescara hanno detto forte e chiaro il proprio si al parco della Costa Teatina. E’ ora di passare dalle parole ai fatti. La proroga servirebbe soltanto a perdere altro tempo e a sfruttare l’argomento Parco per l’ennesima campagna elettorale delle Regionali prevista.
Per quanto non si sia mai visto nella storia della legge 394/91 che un Parco sia stato istituito da un Commissario ad acta, in questa fase la nostra posizione non può che appoggiare il commissariamento. D’altronde non si è nemmeno mai visto che una Regione affidi la definizione della perimetrazione a un assessore apertamente e pubblicamente anti-parco! Sarà probabilmente più facile dialogare con un Commissario competente, che al contrario di Febbo non potrà non perseguire l’obbiettivo dell’istituzione del Parco, che continuare il valzer delle prese in giro con l’assessore. Si è perso troppo tempo prezioso, i Comuni necessitano di investimenti sulle aree di risulta dell’ex tracciato e di una programmazione di sviluppo del turismo ecosostenibile. Il Parco è l’unica possibilità che abbiamo per mettere in atto una nuova politica di rilancio economico del territorio. Invitiamo il PD e in generale i parlamentare abruzzesi a non rendersi complici del tentativo di Febbo sostenendo una nuova proroga”.
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